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Paolo Bovi, ex fonico Modà: “Sono malato di pedofilia”

di Maria Elena Perrero |13 Gennaio 2015 18:28

Paolo Bovi

MILANO – “Sono malato di pedofilia“: a dirlo è Paolo Bovi, l’ex fonico dei Modà condannato a cinque anni e mezzo di carcere per molestie sessuali su quattro ragazzini tra i 14 e i 16 anni.

In una lettera inviata il 13 marzo ai propri genitori prima di tentare il suicidio, Bovi ha scritto:

“Purtroppo sono ammalato di pedofilia: l’ho capito quando per la prima volta alle superiori ho sentito quella parola e l’ho cercata sul vocabolario. Sono malato da tantissimo tempo, per quello che riesco a ricordare già dalle scuole medie. Sono sempre stato un bambino sensibile, dolce e sincero ed ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma erano la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante, sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti”.

La lettera, ha spiegato il giudice per l’udienza preliminare, si aggiunge a “dichiarazioni sostanzialmente ammissive di responsabilità” rese durante un interrogatorio condotto dal pubblico ministero lo scorso 6 giugno. Bovi, che fu tra i fondatori della band dei Modà, avrebbe abusato dei giovani nel 2011, mentre ricopriva il ruolo di educatore in una parrocchia nell’hinterland Milanese. Le violenze non si sarebbero consumate nella struttura, ma in altri luoghi, come un campeggio in Val d’Aosta nel corso di una gita con i ragazzi dell’oratorio.

L’uomo è stato condannato anche per evasione: nel marzo scorso, infatti, dopo aver scritto la lettera indirizzata ai genitori, aveva manomesso il braccialetto elettronico mentre si trovava ai domiciliari, si era allontanato da casa e aveva tentato il suicidio vicino alla sala in cui era solito provare con i Modà, a Cernusco sul Naviglio (Milano), collegando una canna di gomma al tubo di scappamento dell’auto. Il segnale del braccialetto elettronico, però, aveva avvertito i carabinieri che lo hanno salvato.

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