ROMA – Peggior scena di sesso letteraria 2014, la lista (candidati Nobel inclusi). “Dirty scenes”: ma non si pensi a scene “zozze” che offendono il pudore o esplicitamente pornografiche. La lista dei 10 candidati al “Bad sex scene in fiction 2014 Award” selezionati dall’autorevole Literary Review (la rivista letteraria più in voga in Gran Bretagna) intende segnalare la peggior scena di sesso letteraria. La scena, cioè, che per la cattiva qualità della scrittura (esagerazioni, paragoni implausibili, fuori contesto ecc…) offendono il gusto e l’intelligenza dei lettori.
Le 50 sfumature di…, per esempio, non concorrono. In compenso in lizza si piazzano anche celebrati scrittori vincitori di premi a go-go o addirittura candidati al premio Nobel (il giapponese Murakami è praticamente un abbonato). O stagionati long seller come Wilbur Smith, cui, a nostro modesto avviso andrebbe la palma di vincitore: “Questa increspata cortina non copriva i suoi seni che schizzarono fuori come creature viventi. Erano perfettamente tondi, bianchi come il latte di cavalla e sormontati da capezzoli color rubino che si corrugarono quando il mio sguardo li percorse” (Il dio del deserto, Longanesi).
Alcuni degli autori sono ben noti ai lettori italiani, tra questi c’è Helen Walsh, c’è Michael Cunningham con La regina delle nevi (Bompiani) in cui si descrive il coito bruscamente interrotto di Tyler, musicista a caccia del successo: «Vive per secondi in quell’elevata straziante perfezione. È questo, solo questo, si è smarrito a se stesso, non è nessuno, è annientato, non c’è nessun Tyler, c’è solo…
Si ascolta ansimare, meravigliato. Cade in un estatico bruciante senso di ferita, perdendo, perso, disfatto. Ed è finita». Un capolavoro del kitsch con i più classici cliché orgasmici: la perfezione straziante, il perdersi, l’ansimare; peccato che a malapena si capisca che diavolo accada. (Giordano Tedoldi, Libero Quotidiano).
In attesa del fatidico the winner is, invero ben poco ambito, si può notare la presenza di ben 5 scrittrici: giusto per rilevare forse una smentita all’asserzione di Martin Amis, secondo cui le donne riescono meglio nel descrivere scene di sesso nei romanzi. Sarebbero più sincere: ”quando un uomo scrive una scena di sesso si sente onnipotente e si dimentica tutti i fiaschi, gli abbandoni. Le donne no. Ecco perché sono più brave”. Le lista delle 10 candidature di quest’anno, in ogni caso, è questa (titolo italiano per quelli editi in Italia).
The Snow Queen (La regina delle nevi) di Michael Cunningham
The Narrow Road to the Deep North di Richard Flanagan
The Hormone Factory di Saskia Goldschmidt
Colorless Tsukuru Tazaki and His Years of Pilgrimage (L’incolore Tsukuru Tazaki e i suoi anni di pellegrinaggio) di Haruki Murakami
The Age of Magic di Ben Okri
The Affairs of Others di Amy Grace Loyd
Desert God (Il dio del deserto) di Wilbur Smith
Things to Make and Break di May-Lan Tan
The Lemon Grove di Helen Walsh
The Legacy of Elizabeth Pringle di Kirsty Wark