ROMA – Quali sono i ristoranti più economici di tutta Italia? Quelli di Senato e Camera dove per un piatto di pasta ti chiedono dall’1,60 ai 2 euro. Peccato che siano accessibili solo a parlamentari e giornalisti. I senatori sono più fortunati: il massimo che si può spendere per un primo è 3,34 euro per un risotto con rombo e fiori di zucca. Più “caro” ma comunque competitivo il ristorante della Camera, dove il massimo che si può spendere per un primo sono 5,30 euro, per un piatto di risotto gamberi e pachino. L'”onorevole”menù spopola su Internet, grazie a un’inchiesta de ‘l’Espresso’ che ha messo nero su bianco quanto spendono i nostri parlamentari all’ora di pranzo.
La risposta è: pochissimo. Mentre fuori dai Palazzi con 1,60 euro a malapena ti ci compri un caffè e una caramella, dentro i Senatori si gustano un nutriente primo con le alici. E se anche il primo non gli dovesse bastare, la loro spesa quotidiana per il pranzo rimarrebbe comunque al di sotto delle medie nazionali. Se al primo piatto un senatore “affamato” volesse aggiungere un fresco pesce spada alla griglia, ad esempio, il suo “aggravio” sarebbe di soli 3 euro e 55. Insomma, per un pranzo di lusso si pagano solo 7 euro. Una cifra con cui, per le strade del centro di Roma, ci si può comprare giusto un panino e una bibita.
Stessa storia per la Camera, anche se i deputati sono costretti a pagare qualcosa in più. Un menù interamente di pesce viene a costare 10 euro. E si mangia, oltre al risotto con i gamberetti, un pesce alla griglia. In quale altro posto, che non sia una cucina sociale o una sagra di paese, si potrebbero trovare gli stessi prezzi?
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