MILANO – “Condannate l’imputato Silvio Berlusconi a sei anni”: questa la richiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini alla fine della sua lunga requisitoria al processo Ruby.
Boccassini ritiene provati il reato di concussione, per il quale chiede una pena di cinque anni, e di prostituzione minorile, che secondo il pm dovrebbero portare a un altro anno di pena. I due reati vanno riuniti “sotto il vincolo della continuità normativa”.
La procuratrice ha chiesto inoltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Berlusconi e l’interdizione legale per 6 anni.
La prima reazione della difesa è stata quella dell’avvocato e parlamentare del Pdl Niccolo’ Ghedini: “È una richiesta molto alta, altissima se rapportata al fatto storico contestato”.
La difesa di Berlusconi nel processo Ruby parlerà il 3 giugno mentre un’altra udienza, probabilmente per eventuali repliche e sentenza, è stata fissata per il 24 giugno.
I soldi, per Boccassini, sono la prova regina: “Silvio Berlusconi avrebbe versato oltre 4,5 milioni di euro a Ruby come dimostrano le intercettazioni telefoniche, un biglietto sequestrato alla giovane marocchina e i prelievi fatti dall’ex premier su uno dei suoi conti”. Boccassini ha sottolineato che da un conto del leader del Pdl tra l’ottobre e il dicembre 2010 sarebbero state prelevate somme per oltre 4,5 milioni che “coprono abbondantemente” la cifra di cui parla Ruby in un biglietto e in alcune telefonate.
Soldi a Ruby, soldi ai testimoni: “Le persone che sono state sentite sono a libro paga di Silvio Berlusconi“, ha detto il pm riferendosi anche alle giovani convocate come testimoni dalla difesa dell’ex premier. Il magistrato ha sottolineato che le ragazze “sono state prostitute” spiegando che, a differenza di ciò che sostiene Berlusconi, non sono state danneggiate dalle indagini.
“Mi sono sentita smarrita perché non riuscivo a capire le ragioni per cui i rappresentanti delle istituzioni avevano invaso il palazzo di Giustizia”, ha detto Boccassini alla fine della requisitoria, in riferimento alla manifestazione dei parlamentari del Pdl lo scorso 11 marzo, prima di chiedere la condanna a 6 anni di Berlusconi.
“Siamo consapevoli, nonostante gli attacchi che possiamo ricevere che il nostro lavoro e il nostro rigore professionale emerge dalle carte processuali“, ha aggiunto Boccassini.
Dopo la richiesta, Berlusconi ha detto: ”Non mi è stato possibile ascoltare la requisitoria. Ho letto le agenzie. Che devo dire? Teoremi, illazioni, forzature, falsità ispirate dal pregiudizio e dall’odio, tutto contro l’evidenza, al di là dell’immaginabile e del ridicolo. Ma tutto è consentito sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!”.
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