Prof sbaglia link e manda porno a suoi studenti: “Vi racconto mio imbarazzo”

Prof sbaglia link e manda porno a suoi studenti: "Vi racconto mio imbarazzo"
Lisa McElroy

PHILADELPHIA – L’episodio imbarazzante risale a qualche mese fa: la prof invia una mail ai suoi studenti con un link ad un articolo sulla redazione di documenti legali, ma in realtà l’indirizzo incollato rimanda ad un video porno. Scandalo, pubblico imbarazzo, vergogna, umiliazione. Succede alla Drexel University di Philadelphia, in Pennsylvania. Lei è Lisa McElroy, insegnante della School of Law, la facoltà di Giurisprudenza.

La mail scandalosa della prof fa il giro del campus e oltre, gli studenti ridono di lei e l’Università avvia un’indagine interna sul caso. Il risultato è solo un imbarazzante equivoco, una svista che le è quasi costata la carriera e pure il rispetto delle sue stesse figlie. Ma Lisa McElroy non si è arresa e ha deciso di affrontare il disonore a testa alta. In una lettera aperta al Washington Post, la prof racconta la sua storia e di come a poco a poco si è riappropriata della sua dignità: “Stavo male ancora prima che la notizia circolasse: quando ho scoperto cosa avevo fatto, mi sono sentita mortificata, pensavo di non potermi riprendere mai più”.

La parte più difficile, racconta, è stata mettere al corrente le sue figlie dell’errore fatale:

“Ragazze, devo dirvi una cosa molto grave. Mia figlia più piccola è sbiancata, ha fatto un gran respiro e poi mi ha chiesto se fossi malata. E in quel momento ho dovuto mentire: non sull’essere malata (grazie al cielo sono sana come un pesce) ma sullo stare bene sì. Eppure, avrei preferito annunciare un’imminente mastectomia piuttosto che spiegare quello che avevo da dire. «Tesoro, non sono malata. No, quello che ho da dirvi non è neanche lontanamente così grave». Volevo che mia figlia comprendesse che essere umiliate in pubblico non è paragonabile ad avere un cancro”.

“Poi ho compreso che la mia probabilità di guarigione era del cento per cento – prosegue – Come madre, voglio essere un modello per le mie figlie adolescenti. Ed egoisticamente, tengo alla mia dignità. Dopo quello che era successo ero sicura di aver perso la mia dignità per sempre. Tutti si stavano chiedendo se guardassi dei porno, se usassi dei sex toys, o se mi piacesse il sesso “strano”. Altre persone mi chiedevano di lasciare il lavoro e la licenza da avvocato”.

“Dopo una breve indagine interna, l’università ha appurato che non ho violato alcuna regola interna né commesso alcun reato. Eppure nessuno ha messo in discussione la dignità di quelli che hanno fatto circolare la mia mail. Nessuno ha chiesto perché, se era così offensiva, gli studenti abbiano comunque aperto il link e guardato il video quanto basta per sapere esattamente cosa conteneva. Nessuno ha messo in discussione la dignità della sopracitata gente che ha ripreso e discusso la storia”

“Ecco cosa ho imparato: perdere la dignità non è come perdere la verginità (sì, mi rendo conto del peso delle parole). Puoi tornare indietro e riprendertela. Puoi riabilitare la tua reputazione e la tua immagine pubblica. Puoi arrivare a capire che ci sono cose peggiori che una pubblica umiliazione: c’è il cancro, o la solitudine”.

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