Prostituzione, sorelle aguzzine a Tor Bella Monaca: 3 arresti

Due donne le aguzzine delle prostitute, arrestateROMA – Due sorelle romene di 24 e 25 anni, sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Frascati per sfruttamento della prostituzione. In manette è finito anche il complice, romeno pure lui, di 37 anni.

Scrive il Messaggero:

L’inchiesta è scattata alcune settimane fa, in seguito alla denuncia di una delle vittime. I carabinieri del Nucleo radiomobile di frascati avevano controllato e identificato alcune prostitute sulla salaria e sulla Tiburtina.

Le ragazze abitavano nel quartiere di Tor Bella Monaca e ogni sera c’era qualcuno che le accompagnava e poi le riportava a casa. Ma chi? Durante i controlli nessuna delle ragazze aveva voluto parlare, per paura. I carabinieri hanno finto per un po’ di allentare i controlli, tanto perché gli sfruttatori si sentissero al sicuro, poi sono tornati ad interrogare le ragazze. Una in particolare, Eva, 18 anni appena compiuti, con la sua testimonianza, ha permesso ai carabinieri di arrestare gli sfruttatori.

«La mia vita è un inferno – ha detto la ragazza ai carabinieri – sono stata ingannata dalle due sorelle, mi avevano promesso un lavoro come badante e io ci ho creduto, sembravano buone e affettuose, i primi giorni mi hanno riempito di attenzioni, fingevano di cercarmi il lavoro. Poi all’improvviso tutto è cambiato, le sorelle mi hanno detto che non riuscivano a trovarmi un’occupazione e avrei dovuto fare quello che mi dicevano. Ho capito troppo tardi la trappola in cui ero caduta, mi hanno sequestrato i documenti e messa nelle mani del loro complice. Sono stata violentata e picchiata, non potevo scappare perché senza soldi e documenti non sapevo neanche dove andare. Alla fine ho dovuto obbedire. La mia storia è uguale a quella delle altre ragazze, siamo state costrette a prostituirci. Ogni notte le sorelle e il loro complice venivano a prelevarci con un furgoncino e ci portavano sulla strada. Quando venivano a riprenderci per riportarci a casa si infuriavano se i soldi guadagnati erano meno di quanto loro si aspettavano. E comunque a noi lasciavano pochissimo, il necessario per comprarci da mangiare, tutto il resto del denaro lo intascavano le sorelle e l’uomo. Era come vivere in un incubo, ma non c’era scelta. Se qualcuna provava a ribellarsi veniva picchiata e violentata» (…)

 

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