Prostituzione in strada. Marino non rinnova ordinanza, cameriera picchiata

Prostituzione in strada. Marino non rinnova ordinanza, cameriera picchiata
Prostituta tratta con un cliente

C’è polemica sulla decisione del sindaco di Roma Ignazio Marino,  che non ha voluto rinnovare l’ordinanza antiprostituzione firmata dal suo predecessore Gianni Alemanno e che era scaduta a giugno insieme con quella contro i lavavetri, in attesa di lasciar cadere anche quella anti-bivacco in scadenza in agosto.  

Come riferisce Mauro Favale su Repubblica,

eliminare la prostituzione dalle strade della città era stato per cinque anni è stato uno dei cavalli di battaglia di Gianni Alemanno, vero chiodo fisso per l’ex sindaco di Roma: eliminare la prostituzione dalle strade della capitale. Ci ha provato con una sfilza di ordinanze rinnovate costantemente. Ora, però, proprio il provvedimento sul quale aveva puntato l’ex primo cittadino (che consentiva di multare prostitute e clienti che si fermavano in auto per contrattare la prestazione) è stato lasciato scadere dal suo successore”.

Alemanno parla di una «situazione senza controllo», anche se molti dubbi sono giustificati sulla efficacia delle sue “grida”, frutto di un periodo di campagne moralistiche in cui maturò anche la legge che considera reato penale andare con una prostituta minorenne, di cui la più illustre vittima è stato poi il suo autore, Berlusconi.

Quelle ordinanze del sindaco, in ogni caso, costituivano un segnale di volontà politica per le forze di polizia, locale e statale, impegnate nel mantenimento dell’ordine nel caos di Roma, dove dominano gli zingari e le prostitute di ogni sesso.

A rendere più complessa la situazione, sabato 10 si è verificato un episodio non dei più edificanti: una donna di origini romene è stata schiaffeggiata da alcune prostitute anch’esse romene mentre attendeva l’autobus in via Salaria.

Col gran caldo, scrive Mauro Favale,

“le “lucciole” (semmai fossero scomparse) affollano di nuovo le strade, dalla Salaria alla Togliatti, dalla Casilina alla Tiberina. E se il centrodestra attacca, per il Campidoglio risponde il vicesindaco Luigi Nieri: «Dobbiamo fare una valutazione sugli effetti che ha prodotto l’ordinanza. La faremo con il prefetto e il questore e valuteremo quale ruolo può svolgere Roma Capitale in questo senso. La cosa intollerabile è che sul nostro territorio ci sia lo sfruttamento e su questo siamo tutti impegnati ». L’obiettivo sarebbe quello di rinnovare il regolamento di polizia urbana in modo da affrontare questi problemi attraverso un provvedimento organico”.

Intanto, totale anarchia.

L’episodio della donna picchiata alla fermata dell’autobus è stato ricostruito sul Corriere della Sera da Ilaria Sacchettoni:

“Sabato mattina, alla fermata del bus, l’incontro tempestoso fra l’universo di Ana B., operaia romena di una ditta di pulizie, e quello delle «ragazze» di via Salaria. A quell’ora, sulle direttrici importanti — Aurelia, Tiburtina, Casilina, Palmiro Togliatti — la prostituzione marcia a pieno ritmo e gli altri sono in minoranza.

“Il racconto di Ana B. mette il dito sulla piaga: «Ero stanca, volevo solo andarmene a casa. Aspettavo il bus per Monterotondo. Ma alla fermata c’erano una decina di ragazze, romene come me, quasi nude, che si prostituivano. Qualcuna era incinta. Gli autisti del bus tiravano dritto». Con il caldo che iniziava a salire dall’asfalto, l’operaia ha preso l’iniziativa: «Ho chiesto alle ragazze di spostarsi».

“E’ bastato questo e sono volati insulti e ceffoni. «Sono stata aggredita: una mi ha preso a schiaffi. Un’altra ha iniziato a tirarmi i capelli, un’altra ancora ha lanciato la mia borsetta sulla strada. Poi, come se fossero loro le padrone della strada, hanno minacciato di spingermi sui binari della ferrovia se non fossi stata zitta»”.

 

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