Roma, allenatore di baby calciatori arrestato per abusi sessuali sui bimbi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Settembre 2014 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA
Roma, allenatore di calcio arrestato: abusi sui minori negli spogliatoi

Roma, allenatore di calcio arrestato: abusi sui minori negli spogliatoi

ROMA – Un allenatore di calcio, A.A., è stato arrestato con l’accusa di prostituzione minorile e atti sessuali con minorenni. Secondo le accuse, l’allenatore conquistava la fiducia dei ragazzini tra i 13 e i 15 anni che allenava e poi ne abusava, in cambio di denaro o regali, negli spogliatoi della Nuova Polisportiva De Rossi, all’Appio a Roma. Dopo sette mesi di indagine, l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato.

Il Fatto quotidiano scrive:

“Le indagini si sono sviluppate facendo seguire a un “team di competenza” gli spostamenti fisici e virtuali dell’allenatore, con appositi servizi di monitoraggio e di osservazione dei luoghi frequentati dall’uomo. Mirati servizi di appostamento e pedinamento hanno, infine, consentito di arrestare in flagranza di reato l’allenatore. L’attività investigativa, svolta senza interruzioni, è stata una corsa contro il tempo per la volontà di tutelare i minori il più velocemente possibile.

Parallelamente sono stati effettuati approfondimenti sulla vita passata dell’allenatore, scoprendo altre vittime ricollegabili alla stessa tipologia di reati. La tecnica messa in atto dall’indagato era sempre la stessa: approfittare del suo ruolo, instaurando con la giovane vittima un rapporto premuroso, confidenziale e molto generoso, finalizzato ad abbassare progressivamente le difese del minore fino a coinvolgerlo in attività sessuali”.

Gli investigatori hanno così arrestato l’uomo in flagranza di reato e non coinvolgendo le vittime nelle indagini hanno potuto accertarne il comportamento non occasionale:

“Al contrario, lo svolgimento di un’indagine più articolata ha consentito di scoprire che si tratta di un soggetto pericoloso socialmente, che reitera le proprie azioni, senza mai desistere dai propri comportamenti, ormai divenuti abituali e non manifesta alcun pentimento, incurante delle proprie condotte antigiuridiche”.