Birra col sonnifero invece di sesso a 3: arrestate due rumene

ROMA – Addormentarsi pregustando un’ora di sesso a tre e risvegliarsi poi in un lettino d’ospedale alleggerito di soldi, cellulare e documenti di identità. E’ la sventura toccata ad almeno 4 italiani vittima di due sedicenti “squillo” romene che per scaldare l’atmosfera offrivano al cliente di turno anche un pò di birra, ma solo dopo averla corretta con un potente sedativo.

Sono stati gli uomini del Compartimento Polizia ferroviaria del Lazio, diretti da Cosimo Maruccia, a rintracciare e sottoporre a fermo di polizia giudiziaria (poi confermato in arresto dalla procura) G.V., 21 anni, e D.M., 23 anni, nomadi residenti nella capitale, che avevano messo a punto un sistema banale quanto efficace per fare un pò di soldi facili.

Zona preferita di caccia, Stazione Termini e dintorni. Prede potenziali, passeggeri in transito, appena scesi dai treni o in attesa di una coincidenza, magari attesi da una notte nella capitale e comunque sensibili alle avances decisamente trasgressive di due avvenenti ragazze. Quando dai commissariati di diverse zone sono arrivate le segnalazioni di diversi casi simili, i responsabili della Polfer hanno preso a passare al setaccio le immagini registrate dalle videocamere a circuito chiuso della stazione e delle vie limitrofe. Arrivando finalmente ad isolare i fotogrammi in cui due ragazze -sempre le stesse- avvicinavano degli uomini, parlavano un pò per poi allontanarsi in loro compagnia.

La “trappola” degli investigatori è scattata lunedì, quando nel mirino della coppia è finito un giovane. Dopo una breve “trattativa”, i tre hanno raggiunto i giardini di piazza Indipendenza, dove una delle due romene, mentre la complice distraeva la vittima di turno, ha allungato la solita birra con un farmaco a base di benzodiazepine. Appena il malcapitato ha cominciato a perdere coscienza, gli agenti sono intervenuti bloccando le due donne indiziate di rapina, lesioni personali, porto abusivo di coltello a serramanico e “procurata incapacità mediante violenza”.

Gli episodi accertati sinora dalla Polfer sono 4, ma potrebbero essere di più: c’è da fare anche i conti con la (comprensibile) reticenza di eventuali vittime, preoccupate di non far sapere a mogli o fidanzate le circostanze della rapina subita. Tutti, intanto, hanno dovuto fare i conti con gli effetti collaterali del “cocktail” ingerito. E c’è chi ne è uscito con una prognosi di 20 giorni.

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