Ruby, la ragazza che scappa da tutti: “Con Berlusconi mai sesso, lui e Nicole Minetti mi hanno salvata”

Pubblicato il 28 Ottobre 2010 - 10:28| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Ruby ora si dice “amareggiata” e aggiunge che la sua verità è stata “manipolata”. Ruby è una ragazza abituata a scappare. La giovane marocchina che, con i suoi racconti, ha fatto scattare un’indagine a Milano per sfruttamento della prostituzione (indagati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti), ha avuto sinora una vita molto turbolenta. La ragazza ha detto di dover ringraziare Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl in Lombardia (“mi ha ospitata per cinque mesi”) e “scagiona” Berlusconi dalle insinuazioni avanzate negli ultimi giorni (“con lui non ho mai avuto rapporti sessuali”). Anzi, proprio l’intervento dal premier l’avrebbe salvata dall’ingresso in una comunità per minorenni.

La sua vicenda è stata ricostruita da Giuseppe Guastella sul Corriere della Sera e da Piero Colaprico e Giuseppe D’Avanzo su Repubblica. Ecco cosa racconta Guastella: “Dalla casa in Sicilia fugge la prima volta a 14 anni. Forse sono i genitori che la cacciano, più probabilmente è lei che non sopporta le regole della famiglia marocchina. Due anni dopo entra in comunità di accoglienza, ma scappa anche da qui”.

Il vortice di spostamenti la spinge prima in Calabria, infine in Lombardia: “I Carabinieri la segnalano a Badolato (Catanzaro) in locali per soli uomini. Torna in varie comunità e puntualmente evade accumulando tre procedimenti penali per furto, due si chiudono senza conseguenze, il terzo con la richiesta di rinvio a giudizio. L’ultima fuga la porta a Catania dove, racconterà alla polizia, allaccia una relazione con un uomo di 33 anni che ogni settimana arriva da Peschiera Borromeo (Milano) e che a Milano gestisce una «agenzia di immagine». La storia pare seria, tanto che quando a gennaio del 2010 lei va a vivere con il fidanzato, i genitori dell’uomo chiedono il suo affidamento, negato dai giudici. La convivenza non regge: un mese dopo va via anche da lì perché, dice, sorprende il ragazzo a letto con un’altra”.

Da qui l’approdo a Milano, dove, dopo un periodo in cui si arrangia con lavoretti per sopravvivere, un episodio la porterà a svelare i retroscena sulle sue frequentazioni con Silvio Berlusconi. Guastella ricostruisce quel 27 maggio: “Una donna italiana riconosce Ruby nel centro estetico e le si avventa contro gridando che le ha rubato 3.000 euro e tre Rolex. La lite è furibonda, al punto che viene chiamata la polizia. L’italiana dichiara di aver conosciuto Ruby in un locale notturno e di averla ospitata in casa; la marocchina risponde che pagava 1.700 euro di affitto più le spese e che lei se ne era andata da un po’ per trasferirsi da una brasiliana”.

A quel punto i poliziotti sono costretti a fare delle verifiche sui loro archivi e scoprono che la ragazza dovrebbe essere riportata in comunità. Ed è qua, spiega l’articolo di Repubblica, che entra in gioco Berlusconi: in Questura arriva una telefonata. “E’ la presidenza del Consiglio da Roma. Dicono di lasciare andare subito la ragazza, pare che questa qui sia la nipote di Mubarak, non ci vogliono né fotografie, né relazioni di servizio. Tutti adesso guardano la ragazza. “E chi è Mubarak?”, chiede un agente. Il presidente egiziano, spiega con pazienza la funzionaria. Che intanto risponde all’ennesima telefonata del capo di gabinetto, per poi dire: forza ragazzi, facciamo presto, Ostuni ha detto a Palazzo Chigi che la ragazza è già stata mandata via”.

Entra in scena un’altra protagonista della storia, che va a prendere Ruby dalla Questura, come scrivono Colaprico e D’Avanzo: “E’ Nicole Minetti e ha avuto il suo momento di notorietà quando, igienista dentale di Silvio Berlusconi, a 25 anni è stata candidata con successo al Consiglio regionale della Lombardia. Nicole sa del “fermo” di Ruby in tempo reale da un’amica comune. Fa un po’ di telefonate, anche a Roma, e si precipita all’ufficio denunzie. Chiede di vedere la ragazza. Pretende di portarsela via. Dice che Ruby ha dei problemi e lei se ne sta occupando come una sorella maggiore, ma non riesce a superare il primo cortile della questura. Soltanto quando Palazzo Chigi chiamerà il capo di gabinetto, la situazione si farà fluida e il procuratore dei minori di turno, interpellato al telefono, autorizzerà l’affidamento di Ruby a Nicole e – ora sono quasi le tre del mattino del 28 maggio – le due amiche si possono finalmente allontanare”.

Ruby racconta che successivamente, una volta uscita dalla Questura, la Minetti parla al telefono con Berlusconi in persona: “E’ stato Silvio a dirle di correre in questura; è stato Silvio a raccomandarsi di tenerlo informato e di chiamare appena la cosa si fosse chiarita. Ora che è finita l’emergenza, Nicole spiega, ride alle carinerie del premier e poi passa il telefono direttamente a Ruby. Silvio mi dice così: non sei egiziana, non sei maggiorenne, ma io ti voglio bene lo stesso”.

Proprio in base a questo episodio, la ragazza comincia a parlare ai giudici del suo rapporto col premier, con il quale, ci tiene a sottolineare, “non ci sono mai stati rapporti sessuali”.