Ruby, il testimone: “Parlò di bunga bunga ma non di sesso con Berlusconi”

MILANO, 17 FEB – Doppio processo oggi a Milano sul Rubygate. In quello in cui Silvio Belusconi e' imputato, e' venuto a galla che in Questura, nella notte in cui Ruby venne trattenuta per un furto e poi rilasciata dopo una telefonata della Presidenza del Consiglio, c'era agitazione e la versione della parentela della giovane marocchina con l'ex presidente egiziano Mubarak non convinceva. Nell'altro, quello a carico di Lele Mora, Emilo Fede e Nicole Minetti, i giudici hanno respinto tutte le eccezioni delle difese, tra cui quella sulla competenza che rimane quindi del tribunale milanese.

Al processo in cui all'ex premier sono contestati la concussione e la prostituzione minorile si e' ritornati a parlare non solo del ''bunga bunga', descritto da Ruby alle ragazze ospiti con lei nella comunita' di Sant'Ilario (Genova) ma soprattutto della nottata in Questura. A rendere l'idea di quel che e' accaduto tra il 27 e il 28 maggio di due anni fa sono stati in particolare gli ispettori Marco Landolfi e Ignazio Colletti, due dei poliziotti che ebbero a che fare con 'l'affaire' con al centro la giovane marocchina.

Incalzato dalle domande del pm Antonio Sangermano, Colletti che quella sera ha lavorato al fianco di Giorgia Iafrate, commissario che si e' ritrovato a gestire la situazione, ha ammesso: ''Sono certo che la dottoressa Iafrate dopo aver parlato con la ragazza, si convinse che non era vero fosse parente di Mubarak''. In piu', come ha ricostruito Colletti, Ruby venne affidata ''formalmente'' a Nicole Minetti ma fu stabilito di ''collocarla presso il suo domicilio''. Poteva andare a dormire nella casa di via Villoresi che condivideva con l'amica brasiliana Michelle Conceicao, sebbene il pm minorile Annamaria Fiorillo avesse dato disposizioni diverse: di portare la minorenne in comunita' o trattenerla negli uffici di via Fatebenefratelli e comunque, come gli era stato riferito dalla stessa Iafrate, prima di ''rilasciarla'' di essere ''certi'' della sua identita'. Inoltre, come ha affermato anche Landolfi, il verbale di affidamento di Ruby alla consigliera regionale e' stato firmato alle 2 di mattina, due ore prima che arrivasse la risposta scritta sull'identita della ragazza da parte del commssariato di Taormina. La copia dei documenti di identita' di Kharima El Marough e' stata, invece, recuperata il giorno dopo.

A descrivere il clima in quelle ore in questura e' stato Landolfi. '' La dottoressa Iafrate – ha detto – riceveva in continuazione telefonate da Pietro Ostuni (il capo di gabinetto che ricevette la chiamata da Palazzo Chigi – ndr) che chiedeva di accelerare le pratiche poiche' alla Presidenza del Consiglio aveva gia' detto che era stata rilasciata'', mentre invece la giovane era ancora negli uffici. ''La dottoressa era molto agitata'', ha precisato.

Di tutt'altro tenore la deposizione di Gigliola Graziani, la ex responsabile della comunita' genovese, nella quale Ruby e' stata ospite dal 30 giugno del 2010 fino a quando e' diventata maggiorenne. La donna, tra le altre cose, ha raccontato di quel che Ruby le disse di una festa a Villa San Martino. ''Ha negato di aver avuto rapporti con Berlusconi, ma mi ha descritto la tavola imbandita con i colori del tricolore e le portate''. Quando poi aveva gia' lasciato la struttura, le altre ragazze ''mi hanno detto che con loro aveva parlato del bunga-bunga, una danza con toccamenti che veniva fatta ad Arcore''. Inoltre la donna ha riferito che Ruby si ''faceva bella'' con le altre ospiti dicendo di conoscere persone 'importanti', tra cui calciatori e la modella Nina Moric e lo stesso Berlusconi che chiamava ''papi' ('' mi confido' che una volta l'aveva aiutata dandole dei soldi e che cercava di farle avere i documenti''). Si ''faceva bella'' mostrando anche ''i molti vestiti griffati e i gioielli'' tra cui una collana di perle che le avrebbe regalato l'ex premier, ''che credeva fossero vere, ma in realta' era paccottiglia''.

Il processo a carico di Berlusconi riprendera' il 27 febbraio e l'altro il 2 marzo.

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