SALERNO – Sara Tommasi presentava ”un disturbo di personalità borderline con una percezione di sé particolarmente instabile, aggravata da forti abusi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina”. É quanto emerso dalla relazione dei periti illustrata nel corso dell’udienza dinanzi alla terza sezione penale del tribunale di Salerno nel processo per il presunto stupro per induzione ai danni della show girl e che vede sul banco degli imputati l’ex manager dell’attrice Federico Di Vincenzo, gli attori Pino Igli Papale e Fausto Zulli, e il regista Alessandro Occhiobuono in arte Max Bellocchio.
Nell’udienza sono stati ascoltati i periti nominati dalla procura che hanno ripercorso, attraverso una relazione depositata il 9 aprile dello scorso anno, le varie fasi della patologia che ha afflitto Sara Tommasi. Il prof. Antonello Crisci, specialista in neurologia, lo psichiatra Antonino Iaccarino e la psicologa forense Nicoletta Sansone hanno evidenziato, attraverso i colloqui psichiatrici iniziati il 18 dicembre 2012, la gravità della situazione della Tommasi che nel settembre dello stesso anno, alcuni giorni dopo la realizzazione della pellicola hard nel resort di Buccino (Salerno), venne ricoverata con TSO all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Dalla cartella clinica che figura agli atti processuali emergevano, attraverso l’esame delle urine, tracce marcate di cocaina. Nel corso dell’udienza il legale della Tommasi, l’avvocato Saverio Campana ha chiesto l’acquisizione agli atti di alcune prescrizioni farmaceutiche effettuate da due medici negli ultimi mesi alla sua assistita. L’udienza è stata rinviata al prossimo 1 ottobre.