LONDRA – Dopo le foto sexy arrivate su più o meno tutti i computer dell’Occidente grazie a un hacker e non solo adesso l’attrice Scarlett Johansson si fa paladina del ritocco.
«Trovo ipocrita l’atteggiamento della società: prima ti puntano i riflettori addosso, sottolineano le imperfezioni, i tuoi presunti difetti, e poi ti criticano perché hai cercato di sistemarli».
L’attrice difende quindi botox e chirurgia estetica. E alla vigilia del suo ritorno al cinema con We Bought a Zoo – La mia vita è uno zoo (nei cinema americani prima di Natale, in quelli italiani a marzo) ne parla a Vanity Fair, che le dedica la copertina del numero in edicola da mercoledì 2 novembre. Altre attrici alla sua età hanno già fatto il botox. È una possibilità che ha preso in considerazione?
«Non ho paura di invecchiare: per il momento lo considero un processo naturale. A parte questo non so, non credo che mi verrà mai voglia di farmi stirare, però non giudico e non discrimino chi lo fa. Non ci trovo niente di male. La considero una scelta personale. Francamente non capisco perché i media siano così ossessionati dai ritocchi. Se una persona ha un bell’aspetto, io non le vado a chiedere perché. A chi importa che cosa ti sei fatto?».
Nell’intervista a Vanity Fair l’attrice – recente protagonista di uno scandalo causato dal furto e dalla diffusione online dei suoi autoscatti «hot» – se la prende anche con l’ipocrisia riguardo al sesso, soprattutto dopo le critiche per aver fatto da testimonial a Planned Parenthood, un’organizzazione che offre assistenza per il controllo delle nascite, l’aborto e le malattie veneree. «Un servizio mirato a garantire il diritto di scelta su ciò che ogni donna vuole fare del proprio corpo. Molte mie amiche in passato sono ricorse a Planned Parenthood. Io stessa ho avuto un’esperienza diretta. Quando ero alle superiori, tutte andavamo là per le visite di controllo, la prevenzione».
Qualche anno fa disse di essersi sottoposta al test per l’Hiv. «È evidente che in 27 anni mi sia capitato di farlo. Sarebbe strano il contrario. E se una persona nota non è in grado di parlarne, chi altri lo farà? Non è un argomento piacevole sul quale fare conversazione, ma è necessario affrontarlo perché molti non hanno ricevuto abbastanza informazioni e hanno idee confuse. Quando ero alle superiori non si studiava educazione sessuale. E ancora oggi in molti Stati non è previsto che le scuole la inseriscano nei loro programmi. La mia opinione è che dovrebbe essere obbligatoria ovunque». Scarlett, che ha da poco chiuso le pratiche di divorzio dall’attore Ryan Reynolds, parla infine a Vanity Fair della difficoltà di vivere un momento privato così delicato «e al tempo stesso sentirsi criticato da gente che non sa niente di te e della tua vita».