Sesso con il figlio di 5 anni, mamma arrestata a Pescara

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Ottobre 2015 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA
Sesso con il figlio di 5 anni, mamma arrestata a Pescara

Sesso con il figlio di 5 anni, mamma arrestata a Pescara

CHIETI – In un caso il figlio di 5 anni registrava, con il telefonino, le perfomance sessuali della mamma con il suo amante, suo cugino. In un altro filmato, invece, la mamma veniva ripresa durante un atto sessuale con lo stesso figlio. E’ uno scenario desolante, di tremende violenze, quello scoperto dalla polizia a Pescara. Ne parla Pietro Lambertini su Il Centro:

«Fammi vedere come è venuto ’sto video». E il telefonino con cui è stata appena ripresa l’esibizione porno di una donna passa da una mano all’altra. È in questo passaggio che si vede chi è stato a girare quel filmino amatoriale: il telefono si gira e inquadra il viso di un bambino. Ha 5 anni e la donna che proprio lui ha ripreso è la sua mamma. La stessa che, in alcune foto, è immortalata anche mentre compie un atto sessuale con un bambino, forse lo stesso figlio. Ieri, lei è stata arrestata e adesso si trova nel carcere di Chieti mentre il figlio, con il fratello maggiore, è stato affidato ai Servizi sociali e si trova in una comunità.

In manette è finito anche l’amante della donna, suo cugino, rinchiuso al San Donato: nel telefonino dell’uomo è stato trovato lo stesso materiale. Un altro caso di pedo-pornografia che si intreccia a una storia di degrado sociale, questo rivela l’ultima inchiesta della polizia postale di Pescara. I reati contestati sono corruzione di minorenne, possesso e duplicazione di materiale pedo-pornografico e atti sessuali con minorenne con l’aggravante di averli compiuti con il figlio.

Alla coppia di cugini-amanti, la polizia postale è arrivata grazie alla segnalazione di un organismo internazionale con sede in America: sono stati gli 007 che tengono sotto controllo i siti visitati dai pedofili a scoprire che, dall’Italia, erano state caricate delle foto. Quelle immagini erano state pubblicate su una piattaforma in modo da essere condivise con altri pedofili. Dall’America, poi, la segnalazione è stata inviata al Centro per la lotta alla pedo- pornografia on-line che ha sede a Roma e, da Roma, è stata allertata la polizia postale che, in due settimane, è riuscita a risalire all’identità dei due responsabili.

Perquisizioni. Il primo passo è stato quello di associare l’indirizzo telematico della connessione Internet (Ip) a una persona: i poliziotti, guidati dalla dirigente Elisabetta Narciso, seguendo il filo virtuale sono arrivati a casa del cugino della donna, un quarantenne che vive ancora con la famiglia e senza un lavoro fisso, e l’hanno perquisita sapendo che avrebbero trovato almeno quelle foto già caricate su Internet e cioè immagini generiche. Poi, è arrivata la sorpresa, brutta: oltre a quelle foto, sul cellulare dell’uomo sono stati trovati almeno due video della donna con il figlio.