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Il sesso ai ragazzi giapponesi non piace: “Una fatica inutile”

di Alessandro Avico |4 Marzo 2015 14:20

Manga sexy e porno per tutte le età non devono ingannare. Le statistiche raccontano il disinteresse per i piaceri della carne in giappone, dove i giovanissimi (dai 16 ai 19), snobbano il sesso. Renata Pisu su Repubblica, spiega che ai giapponesi il sesso interessa assai poco e se fino a qualche anno fa erano le coppie sposate che recalcitravano all’adempimento del dovere coniugale, adesso si è scoperto che i teenagers, in preda a ovvie tempeste ormonali, anche loro non vogliono proprio saperne.

Un terzo degli adolescenti dai sedici ai diciannove anni, intervistati in settembre da funzionari del Ministero, hanno dichiarato che la cosa non li interessa, molti di essere addirittura contrari a questa pratica “faticosa e inutile”. E subito è scattato l’allarme perché, rispetto a un analogo sondaggio di due anni fa, la percentuale di coloro che in Giappone vengono chiamati “erbivori”, è raddoppiata salendo dal 17,5 per cento al 35,1 rivelandoche maschi e femmine sono diventati tutti erbivori, cioè non gradiscono il piatto forte, e sono più i ragazzi delle ragazze sia pure con un leggero scarto.

La stessa apatia in crescita si è registrata tra giovani donne e uomini, dai 20 ai 24 anni, che oggi ammontano al 21 per cento, contro l’11,8 per cento di due anni fa, mentre per le coppie sposate dai 25 ai 49 anni non si osa nemmeno più rilevare i dati di astensionismo, visto che è ormai certo che sia ineluttabilmente in crescita, avendo il Giappone registrato già cinque anni fa la più bassa frequenza di rapporti coniugali all’anno, una media di 45, posizionandosi in fondo alla lista di un sondaggio internazionale che ha esaminato le frequenze in altri 41 paesi.

Eppure, se c’è un paese dove il sesso sembra avere via libera questo è proprio il Giappone. Manga sexy e porno per tutte le età, ragazzine delle scuole medie che si accompagnano a maturi signori per una pomiciatina a pagamento, stesse minorenni che mettono in vendita i loro slip “usati” peri feticisti dell’intimo, soaplands che al loro apparire vennero chiamati “bagni turchi” scatenando le proteste dell’ambasciata di Turchia a Tokyio in quanto si trattava di luoghi dal sesso facile, sia pure tra vapori,aromi e schiume e poi Love hotel qualcosa di assai più raffinato e spesso tecnologico dei nostri alberghi a ore,dove le coppiette possono rifugiarsi senza che gli vengano richiesti i documenti.

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