Sesso: per un ragazzo su cinque arriva prima dei 14 anni ma senza precauzioni

sessoROMA – Sono curiosi del sesso, tanto che la loro prima volta capita sempre prima, ma non del suo lato negativo, quello delle malattie a trasmissione sessuale, che di conseguenza sono sempre più diffuse. L’immagine preoccupante dei ‘giovani d’oggi’ viene da un’indagine condotta per Paidòss (Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza) dal Leo Club (l’associazione giovanile dei Lions) ‘Valle del Conca’ di Rimini) presentata oggi, da cui emerge la necessità di una migliore educazione in questo campo.

Lo studio ha riguardato 1.400 ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Per quasi un intervistato su 5 (il 19%) il primo rapporto è avvenuto prima dei 14 anni, una cifra doppia rispetto a un’indagine analoga dello scorso anno. A preoccupare gli esperti, oltre alla precocità dei primi rapporti, è la scarsa informazione in tema di rischi correlati ai rapporti sessuali: il 73% dei ragazzi non conosce nemmeno 5 fra le principali malattie a trasmissione sessuale, il 33% pensa che la loro incidenza sia trascurabile ed il 57% non sa stimare il tasso di Hiv. Non va meglio in ambito di prevenzione.

Molto meno della metà dei giovani (35% dei maschi e 29% delle femmine) ricorre al preservativo e solo il 23% delle ragazze e il 46% dei ragazzi ha effettuato un controllo a 18 anni. Sconosciuti risultano i consultori, con l’88% del campione che non ha idea di dove si trovino quelli della propria città. Il risultato è che il 3% dei maschi e il 5% delle ragazze ha già contratto una malattia venerea, e nonostante gli intervistati siano concordi nel ritenere che la prevenzione delle malattie sia un impegno della ‘coppia’ (67,4% dei maschi e il 63,4% delle femmine) e non solo della donna, il tasso di queste patologie è in aumento, come confermato recentemente anche in un rapporto dell’Ecdc che testimonia il ‘ritorno’ di sifilide e gonorrea.

“Il dato più importante – spiega il presidente di Paidòss, Giuseppe Mele – è quello sull’abbassamento dell’età in cui avviene il primo rapporto sessuale. E’ urgentissimo anticipare l’educazione alla sessualità in modo generalizzato e in tutte le scuole”. Ad essere sottovalutati sono anche gli effetti di queste malattie. ”I giovani hanno una conoscenza molto scarsa della problematica – commenta Stefano Catrani, Direttore dell’unità operativa, struttura complessa di dermatologia all’ospedale di Rimini e autore della ricerca –. Per fare un esempio, solo il 40% sa che la candida colpisce 1 persona su 4 (il 25% della popolazione), e solo poco più della metà (55%) è consapevole che le MTS possono essere gravi a tal punto da portare alla sterilità o alla morte”.

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