Sex torsion, l’ultimo ricatto via Facebook

Sex torsion, l'ultimo ricatto via Facebook
Sex torsion, l’ultimo ricatto via Facebook

AREZZO – Sex torsion, come sex-estorsion: è l’ultima frontiera delle truffe online. Ultima per modo di dire, visto che si serve di un trucco vecchio come il mondo: adescare uomini sul web fingendosi (o essendo davvero) avvenenti signore e signorine, per lo più di nazionalità marocchina, estone o francese. Ma se l’adescamento è virtuale il ricatto è più che mai reale, tanto che qualcuno, ad Arezzo, ha perso ben 12mila euro.

Gli “ami”, spiega Mattia Cialini su Arezzo Notizie, vengono tesi soprattutto attraverso Facebook. Le “prede” sono uomini di tutte le età, le “predatrici” donne dai nomi esotici come “Jasmine”, “Irina” o “Chantal”.

Inviano al malcapitato un messaggio privato e una richiesta di amicizia e dopo il primo contatto chiedono di approfondire la conoscenza. Arrivati a questo punto molti fiutano che c’è qualcosa di strano e tagliano ogni contatto. Ma non tutti. Alcuni, infatti, vanno avanti nella “conoscenza”. Così, racconta Cialini su Arezzo Notizie,

 

 

“Se l’amicizia passa di livello, il rischio aumenta: di solito, la ragazza imbastisce un incontro tramite webcam, durante il quale lei si spoglia e chiede al dirimpettaio virtuale di fare altrettanto. E poi, magari, di spingersi oltre. Così scatta la trappola: la ragazza registra quanto sta avvenendo e, al termine dell’incontro, dispone di un filmato compromettente della vittima.

Nella registrazione l’uomo compare nudo, magari in atteggiamenti sessuali espliciti. Se non invierà del denaro alla donna, quel video sarà diffuso su facebook, inviato a tutti i suoi contatti. Molti ci cascano e pagano. Ricariche di card, bonifici bancari, trasferimenti MoneyGram. Passaggi di denaro all’estero su cui risulta difficile, se non impossibile, fare verifiche dall’Italia. E così il meccanismo truffaldino si moltiplica”.

Nella sola provincia di Arezzo ci sono state 18 denunce in tre mesi, ma sono solo la punta dell’iceberg, dal momento che in quest casi spesso le vittime non denunciano. Tra loro c’è anche un ragazzo di Arezzo che in questo modo ha perso dodicimila euro, soldi dati alla sua ricattatrice nel timore che, se il video fosse stato diffuso, la sua fidanzata lo avrebbe lasciato. Alla fine anche lui ha denunciato.

 

 

 

 

Gestione cookie