Berlusconi si dimetta: pensa troppo al sesso e poco alla crisi

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 9 Settembre 2011 - 23:38| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Non conosco i testi delle intercettazioni relative alle conversazioni tra il presidente Berlusconi e i faccendieri Tarantino e Lavitola.

Dalle indiscrezioni, tuttavia, si apprende che con il cavaliere si sarebbe intrattenuto per commentare nel dettaglio le sue prestazioni sessuali, eccezionali per definizione e per contratto, con le ragazze procurate dal signor Tarantino. Il tutto, ovviamente accadeva, mentre impazzava, allora come oggi, una devastante crisi economica, sociale, etica.

Diversa, a quello che si sa, il tono e il contenuto della conversazione con il signor Lavitola, quello che costruiva i dossier contro il presidente Fini, al quale il presidente del consiglio avrebbe suggerito di non tornare in Italia, di non rispondere ai giudici, di starsene all’estero.

Il che, se fosse confermato, sarebbe già sufficiente per mandarlo a casa.

I suoi avvocati parlamentari, rotti a tutto, hanno provato a smentire, ma il fidato e fedele Denis Verdini si è rifugiato, più realisticamente, dietro un: ” Ma sono frasi che si dicono..”, anche perché sarà difficile smentire una frase registrata con tanto di voce del presidente, per altro da sempre amico dei latitanti e dei pregiudicati, basti pensare a quel Vittorio Mangano, compare suo e di Dell’Utri, che, per anni, curò amorevolmente il giardino di Arcore, naturalmente all’insaputa del padrone di casa che ignorava il passato e la fedina penale dell’anonimo mafioso pluricondannato….

Ora non sappiamo se queste indiscrezioni saranno confermate, e tanto meno conosciamo i testi di conversazioni che, stando alle anticipazioni, potrebbero provocare le dimissioni del presidente, ciarliero con Tarantino e con le ragazze, ed insolitamente sbrigativo con Lavitola, ma consideriamo grave, anzi gravissimo il solo fatto che un presidente del consiglio stia al telefono coni Tarantino e con i Lavitola, cosa avranno mai avuto da dirsi? Perchè un presidente perde tempo con simili personaggi? Perchè Berlusconi risulta sempre invischiato e coinvolto con persone che, altrove, non avrebbero accesso neppure alle cantine dei palazzi istituzionali?

Le sue dimissioni vanno reclamate da oggi, ancor prima che siano resi noti i testi delle intercettazioni, ancor prima che si apra la discussione sulle sue doti di amatore e sulla sua furbizia, un concentrato di scemenzario nazionale.

Le sue dimissioni vanno reclamate ora, perché un presidente del consiglio, alla vigilia di una crisi senza precedenti, ha passato il suo tempo ad occuparsi dei “casi propri”, della minorenne presunta nipote del presidente egiziano, della igienista dentale, del faccendiere che raccoglie dossier, della vita privata del ministro Tremonti.

Non deve andarsene perché è stato intercettato, ma perché ha composto il numero di telefono di costoro… Quelli che invocano la legge bavaglio avrebbero fatto meglio a mettere il bavaglio o meglio il bavagliolo sula bocca del loro amico presidente del consiglio!