Il ministro della Difesa italiano, Ignazio La Russa, si è recato a New York, certamente a spese sue, e ha partecipato alla sfilata del 12 ottobre, data convenzionale della scoperta dell’America, che viene celebrata in tutto il paese con cortei e parate.
Non ha sfilato a piedi, come tanti cittadini, italiani e americani, più o meno importanti, ma seduto sul cofano posteriore, con i piedi sul sedile, di una Maserati bianca decapottata. Fin qui, a parte il buon gusto, niente di male.
Poi però è successo che alcuni italiani residenti a New York, dall’aspetto elettori moderati, forse anche di destra, lo hanno contestato per il lodo Alfano e un’altra litania di colpe che sono di questi tempi attribuite alla maggioranza di cui La Russa fa parte.
Situazione fastidiosa, indubbiamente: uno viene a New York, sfila tra i grattacieli della quinta strada, si gode un momento di gloria forse irripetibile, e ti ritrova un rompiscatole, dall’accento del nord Italia, che gli grida insulti con il megafono. Un altro con il cartello gli fa da “gobbo”.
Si avvicinano alcuni personaggi, dai vestiti certamente italiani, forse agenti della sicurezza del ministro, forse guardaspalle del partito che non c’è più, quello post fascista.
Cercano di dissuadere i dissidenti, ma si intromette un poliziotto newyorkese che allonytana il collega in borghese italiano. I contestatopri continuano, camminando sul marciapiede in parallelo alla macchina di La Russa.
Il ministro non ne può più e tira fuori la lingua. Poi non contento comincia a gridare al contestatore: ti conosco, sei un pedofilo. Gli fa eco una delle sue guardie: pedofilo, pedofilo.
Qualcuno ha ripreso tutto e ha postato il video su YouTube. Guardatelo per vergognarvi un po’: quello è anche il ministro di chi non l’ha votato.
I commenti sono chiusi.