A 30 anni dorme in culla ed usa il pannolino: riceverà ancora l’assegno di invalidità

LOS ANGELES – Stanley Thornton Jr è un ragazzo di 30 anni che indossa il pannolino, dorme in culla e si nutre da una biberon, come se fosse un neonato. Il ragazzo ha un disturbo noto come “infantilismo parafiliaco”, e per questo riceve mensilmente un assegno di 800 dollari dai servizi sociali della California. Il senatore Tom Coburn però, non ha creduto alla sua invalidità e recentemente ha chiesto, non ottenendola, la revisione del beneficio.

La sua storia è stata raccontata nei mesi scorsi da un servizio televisivo di NatGeo Tv: Stanley, che nell’infanzia ha subito delle molestie sessuali, ha iniziato il suo ritorno ai primi anni di vita all’età di 13 anni. A quell’età ha iniziato a indossare pannolini e a poco a poco si è reso conto di volere altri confort da neonato: giocattoli, un presepe e un ciuccio.

A 20 anni “adult-baby”, questo il suo soprannome, ha cominciato ad indossare un pannolino anche di giorno. A NatGeo Tv ha raccontato: “All’inizio pensavo di essere pazzo, poi sono andato su internet ed ho scoperto che esistono molte altre persone come me”. Nel 2000 Stanley ha anche aperto un sito web per dare consigli agli altri “piccoli adulti”, ed ha mostrato alle telecamere di essere in grado di fare piccoli lavori in legno. Con le sue mani infatti, Thornton ha costruito un presepe gigante ed un seggiolone a misura d’uomo.  Il senatore Tom Coburn, dopo aver visto il servizio ha chiesto la revoca dell’assegno ed ha denunciato il ragazzo per frode. La Social Security Administration, ha però dato ragione al ragazzo che  potrà così continuare a percepire ogni mese gli 800 dollari.

Stanley ha vissuto per molto tempo con Sandra Dias ,una ex infermiera e madre di tre figli che lo ha accudito. La donna, accusata anch’essa di frode, è deceduta da poco. Il neonato trentenne spiega: “Sandra era la mia migliore amica. Ha dovuto trascorrere gli ultimi 3 mesi della sua vita con l’angoscia di essere accusata di qualcosa che non ha fatto”.

Il “ragazzo” aveva anche minacciato di uccidersi nel caso i pagamenti fossero stati interrotti ed ha vinto la sua battaglia: continuerà a ricevere il suo assegno dalla Social Security Administration.

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