ROMA – Strage di meridionali invocava su Facebook Donatella Galli, consigliera provinciale della Lega, provocando tali reazioni che ha dovuto togliere il post.
Sarà pur stata una goliardata, ma la Galli, 40 anni, laureata e madre di due figli, deve essersi resa conto di averla combinata troppo grossa, tant’è che dalla sua pagina Facebook dove l’aveva pubblicata l’ha fatta sparire.
Attorno alla vicenda c’è un pizzico di mistero che ruota attorno a due immagini.
La Lega ora sostiene che non è vero che Donatella Galli, consigliera leghista della Provincia di Monza e della Brianza, una settimana fa nella sua pagina Facebook ha pubblicato questo manifesto:
“Io sono una BASTARDA leghista e me ne vanto. Voglio che il Vesuvio e l’Etna facciano una strage di meridionali. I meridionali sono per me come gli Ebrei erano per Hitler e vanno messi nei forni crematori”.
Come si può vedere, il manifesto contiene tanto di foto di forno crematorio con annesso cadavere, lugubre pendant alla facciona sorridente sopra i simboli sia della Lega Nord che della sua antenata Lega Lombarda, entrambi a spadone sguainato.
Secondo Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, si tratta di un falso. La Galli però, nonostante il polverone suscitato, finora è stata ben zitta e lo stesso Salvini ha minacciato querele vari giorni dopo che il manifesto, vero o falso che sia, imperversava on line.
Salvini invece nulla ha da eccepire sull’altra immagine al centro di aspre polemiche. Infatti Donatella Galli, nella sua pagina Facebook ha pubblicato anche una foto dell’Italia presa dal satellite, foto dalla quale però ha cancellato l’intero centro sud dello Stivale – eccetto la Sardegna, forse perché parte del regno sabaudo cui diede il nome, unita da secoli a Piemonte e Liguria- e inserito una didascalia patriottico padana:
“Il satellite vede bene, difendiamo i confini….”.
La Galli ha anche aggiunto un commento: “Forza Etna, Forza Vesuvio, Forza Marsili!!!!”. Marsili è il vulcano sottomarino del Tirreno meridionale, fratello dei vicini vulcani delle Eolie.
A questo punto nella Rete le proteste sono diventate una valanga, tant’è che il dirigente provinciale della Lega, Dionigi Canobbio, non ha esitato a scusarsi minimizzando: “Si tratta di goliardate, anche se sarebbe il caso di evitare di scriverle”.
Strana come goliardata, se non altro perché la signora Galli ha 40 anni, è madre di due figli ed è laureata da 15 anni in Scienze dell’Informazione presso l’Università Statale di Milano.
Nel Monzese comunque non è la prima “goliardata” di gusto pessimo e razzista che augura la morte del “nemico”. Il 21 settembre il segretario leghista di Bovisio, Patrizio Ferrabue, si è detto dispiaciuto che non fosse morto nessun cinese nell’incendio scoppiato nei grandi magazzini della cinese Globo Trade di Monza.
Tra i commenti e le contumelie molto poco gentili collezionate su Facebook e dintorni, ce n’è una che non manca d’ironia:
“Vorrei far presente alla – si fa per dire – signora Galli che, allo stato attuale, l’unica cosa certa in tema di “scomparse” non sarà l’Italia Meridionale, ma – ahi lei! – la provincia di Monza-Brianza. Infatti, a partire dal 1 gennaio 2013 tale Provincia sarà cancellata dalla geografia politica della’Italia e con essa verrà soppresso anche lo scranno su cui siede la futura massaia brianzola. A proposito di pregiudizi, non ho potuto non notare il color “rosso malpelo” di cui è “tinta” la temeraria leghista: secondo una vecchia credenza in uso alle popolazioni meridionali il color rosso dei capelli era indice di persona malvagia ed iraconda”.
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