Stupra prostitute dodicennni ma è assolto. Polemica in Brasile

RIO DE JANEIRO – Un uomo, accusato di stupro nei confronti di tre dodicenni, è stato assolto in quanto le vittime – ha stabilito il tribunale – erano prostitute.

Sta sollevando polemiche in Brasile la decisione della terza sezione del Supremo tribunale di giustizia (Stj, la Cassazione brasiliana). La segretaria dei Diritti umani del governo di Dilma Rousseff, Maria do Rosario, si e' detta ''indignata'' e ha annunciato di aver portato il caso davanti al procuratore generale della Repubblica e all'Avvocatura di Stato per studiare ''contromisure giuridiche appropriate''.

Secondo i magistrati che hanno emesso la sentenza, tuttavia, l'imputato, assolto anche in primo e secondo grado, non puo' essere giudicato responsabile di stupro perche' le ragazzine ''si dedicavano alla pratica di attivita' sessuale gia' da lungo tempo''.

In primo grado, il tribunale di San Paolo aveva citato nella sua decisione la testimonianza della madre di una delle 12enni, secondo cui la figlia ''marinava'' con frequenza la scuola per andare in piazza con le altre coetanee e offrire prestazioni sessuali a clienti uomini adulti in cambio di denaro. ''Questa prova – hanno scritto i giudici – dimostra abbondantemente che all'epoca dei fatti, purtroppo, le vittime gia' erano tutt'altro che innocenti, ingenue, incoscienti e disinformate in relazione al sesso''.

Secondo il magistrato del Stj, Maria Thereza de Assis Moura, ''il diritto non e' immobile e deve adattarsi ai cambiamenti sociali, compresa l'educazione sessuale dei giovani, che in un Paese con dimensioni continentali come il Brasile non sempre e' uguale, ma puo' caratterizzarsi per differenze sociali e culturali enormi''.

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