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Stupro, sentenza choc in Canada: “Poteva chiudere le gambe”

di Daniela Lauria |12 Novembre 2015 14:18

Il giudice Robin Camp

ALBERTA – La ragazza “poteva chiudere le gambe”. A pronunciare queste parole choc in un’aula di Tribunale non è stato l’imputato ma un giudice della Corte Federale del Canada, Robin Camp, rivolgendosi ad una giovane di 19 anni, vittima di stupro. A suo avviso la ragazza era consenziente ad avere un rapporto sessuale perché non avrebbe opposto “adeguata” resistenza e il presunto stupratore fu assolto. Queste le motivazioni choc, addotte dal giudice: “Se non voleva essere penetrata, perché non ha provato ad abbassare il sedere o a chiudere le gambe tenendo unite le ginocchia?”.

Il caso, che risale al 2014, proseguì con un ricorso in appello e un nuovo processo a carico dell’uomo accusato di violenza sessuale. Ma la sentenza del giudice Camp non passò certo inosservata suscitando lo sdegno di un gruppo di giuristi che ora ha deciso di presentare un esposto contro di lui.

La Corte Federale ha perciò dato vita ad una inchiesta interna che ha già decretato alcune sanzioni disciplinari: Camp è stato obbligato a frequentare dei “corsi di aggiornamento”, sull’educazione e sulla sensibilità di genere, ed è stato sospeso da tutti i casi di violenza sessuale sino al termine dell’inchiesta.

 

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