Tinto Brass stronca Nymphomaniac: “Non è porno, è cattivo e noioso”

Tinto Brass
Tinto Brass

ROMA – Non è un porno, non si vede niente, è “cattivo e noioso”. Tinto Brass non gradisce. Va al cinema a vedere Nymphomaniac di Lars Von Trier, torna a casa deluso e quindi, intervistato da Raffaella Serini per Vanity Fair sbotta: “Pensavo fosse un porno invece era un dramma violento”.

Al regista bastano pochi fotogrammi per rendersi conto che si tratta di un film serio. E a quel punto prende il sopravvento la delusione:

Gli avevano detto Vediamo un film porno! e lui tutto contento aveva accettato: «Certo va bene, sono molto felice». Ma le aspettative sono state presto disilluse: «È un film molto serio», intuisce già dopo i primi fotogrammi. A metà del Vol.1 c’è il primo bilancio: «Finora l’unica scena di sesso interessante è quella in treno (la fellatio con lo sconosciuto, ndr): ma non è comunque pornografica, non si vede niente!», obietta il maestro. Stacy Martin è però di suo gradimento. «Questa è bella», dice. Per le scene più spinte hanno usato vere attrici porno come controfigure, faccio notare, mentre sul video scorre una serie incessante di amplessi. «È tutto abbastanza realistico», osserva, «ma di pornografico non ha niente, è soltanto un racconto. Non era necessario neanche censurarlo».

A Tinto Brass che per un suo film vorrebbe Rocco Siffredi, il sesso di Von Trier proprio non piace

«Credevo ci fossero scene molto più forti, invece è solo un film dove si discute della sessualità femminile» dice. E che cosa emerge? Risatina. «Non lo so, l’unica cosa evidente è che c’è una curiosità per la sessualità femminile, ma non arriva a esprimerla in pieno». Ma il regista secondo lei la conosce la sessualità femminile? «Mah…», tentenna, «può darsi pure, però non la gode», azzarda. «Il sesso non è indagato come avrebbe dovuto. Ci sono situazioni di sesso, anche spinto, una dopo l’altra: ma lasciano molto a desiderare e non trasmettono emozioni».

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