Topless sul Sun addio? Rupert Murdoch chiede il parere dei lettori

Topless sul Sun addio? Rupert Murdoch chiede il parere dei lettori
Topless sul Sun addio? Rupert Murdoch chiede il parere dei lettori

LONDRA – Topless addio sulla terza pagina del Sun? Per decidere l‘editore Rupert Murdoch lo chiede direttamente ai lettori. E’ il tycoon australiano a ritenere che, dopo 40 anni, la ragazza quasi nuda a tutta pagina sul tabloid sia ormai demodé. Così ha deciso di chiedere il parere dei lettori. Che però non sembrano pensarla allo stesso modo di Murdoch, 83 anni, dal 1969 proprietario di quello che è il quotidiano più letto nel Regno Unito.

Su twitter, intanto, il dibattito è acceso.  “C’è ancora spazio per la ‘terza pagina del Sun? Non sono le giovani donne forse più attraenti se indossano almeno qualche vestito all’ultima moda? Le vostre opinioni, grazie”, si legge sull’account di Murdoch.

Poi l’ammissione: “Credo che sia all’antica, ma i lettori non sembrano d’accordo”. Quindi l’affondo alle femministe: “Se la prendono da sempre con la pagina tre, ma scommetto che il giornale non lo comprano nemmeno”.

Loro forse no, ma altri due milioni di persone sì. Da cui la ‘difficile’ interpretazione di queste poche righe. Del resto Murdoch non è certo l’ultimo arrivato in tema di comunicazione, qualsiasi cosa avrà voluto dire, la pubblicità è assicurata.

E non è nemmeno la prima volta che si parla di abolire la terza pagina del Sun: lo scorso anno si scatenò un dibattito simile quando sempre Murdoch e sempre su Twitter sembrò accennare alla fine di quella tradizione. Che invece è continuata, nonostante le campagne contro: dagli scout l’anno scorso a quella più organizzata ed influente al grido di ‘No more page 3’ lanciata nel 2012.

Fino ad ora a bandire ‘page 3′ è stata solo l’edizione irlandese del Sun per “differenze culturali” tra la cattolica Irlanda e il Regno Unito. Mentre dalla redazione del giornale giungono indicazioni sibilline quanto quelle dell’editore:

“Sebbene tutti gli aspetti del Sun siano continuamente sotto analisi, ribadiamo il nostro impegno ad ascoltare i nostri lettori e a produrre il giornale che loro vogliono leggere”.

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