Un sacrario virtuale per 288 piccole vittime dell’olocausto

Pubblicato il 19 Gennaio 2010 - 14:39 OLTRE 6 MESI FA

I volti dei bambini che furono deportati ad Auschwitz. Gli sguardi di quei piccoli ebrei che non resistettero al brutale odio nazista. Sessantasei anni dopo la retata del 16 ottobre 1943 nel ghetto di Roma e dieci dopo l’istituzione nel 2000 del Giorno della memoria, il Cdec, il Centro documentazione ebraica contemporanea, ha deciso di mettere on line le foto, familiari, quotidiane, di queste piccole vittime dell’orrore umano.

Una specie di sacrario virtuale, un ossario, come fossero le Fosse Ardeatine sul Web.

Sono le fotografie che i parenti scampati al genocidio consegnarono via via, a partire dalla liberazione di Roma, al Comitato ricerche deportati ebrei (Crde) che tentava in quegli anni di ricostruire il destino degli italiani marchiati dal fascismo con la stella gialla e mandati a morire nei lager.