Usa, gen. Sinclair patteggia: “Costrinse capitano donna a fare sesso orale”

Il generale Jeffrey Sinclair
Il generale Jeffrey Sinclair

NEW YORK – Il generale di brigata dell’esercito Usa Jeffrey Sinclair, accusato di violenza sessuale nei confronti di un capitano, sua ex amante, ha accettato un patteggiamento: si dichiarerà colpevole dinanzi alla corte marziale per i tre capi d’accusa minori, ovvero quelli che in ambito civile non sarebbero neppure reati, tra cui l’adulterio e le relazioni improprie con tre ufficiali donna in cambio della revoca delle accuse di violenza sessuale.

Sinclair, 51 anni, era stato accusato di aver costretto due volte un capitano donna sotto il suo comando a fare sesso orale con lui e di averla minacciata di uccidere la sua famiglia nel caso avesse denunciato la loro relazione, andata avanti per tre anni.

Il veterano dell’esercito aveva già ammesso all’inizio di questo mese di essersi intrattenuto in rapporti extraconiugali con tre ufficiali subalterni, tra cui il capitano donna che lo accusa di aggressione. Dichiarandosi perciò colpevole di adulterio, che è un crimine in campo militare. Nell’accordo di patteggiamento Sinclair avrebbe anche ammesso di aver abusato di una carta di credito del governo per recarsi in viaggio dalla sua amante.

Il caso Sinclair ha suscitato grande clamore nell’esercito Usa dal momento che è l’ufficiale Usa più alto in grado ad essere accusato di abusi sessuali sui propri sottoposti. Secondo la difesa il generale Sinclair è stato vittima di un sistema eccessivamente zelante, messo sotto pressioni politiche e che intende fare di lui un esempio di condotta da non seguire.

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