Va dal cardiologo per una visita. Si ritrova con un sondino nel retto

Va dal cardiologo per una visita. Si ritrova con un sondino nel retto
Va dal cardiologo per una visita. Si ritrova con un sondino nel retto

TREVISO – E’ andata dal cardiologo per un problema di extrasistole. Ci è andata due volte e per due volte si è trovata con indosso solo gli slip. E l’ultima volta, addirittura, anche quegli slip sono finiti giù e la paziente si è trovata con un oggetto infilato nel retto, probabilmente un sondino, per ” verificare la presenza di prolasso ed emorroidi”. A raccontare questa visita cardiologica un po’ particolare è una delle pazienti del  professor Alessandro Malavisi, veneziano, 49 anni, finito sotto indagine per una serie di casi di presunta violenza sessuale ai danni di alcune sue pazienti.

A raccontare quanto accaduto è una donna di 31 anni. Ne parla con Fulvio Fioretti del “Gazzettino”. Parla di quelle visite mediche che risalgono al 2013 e che le erano sembrate strane al punto che aveva già chiesto ad altri medici per sentirsi dire quello che sapeva già, ovvero che quelle procedure non erano “ordinarie” né “ortodosse”.

Così, la donna, quando ha saputo che quello stesso cardiologo era indagato ha raccontato la sua esperienza. Scrive Fioretti:

  • Soffriva di problemi dovuti a extrasistole al cuore. «Sia nell’ambulatorio dell’Usl, alla presenza di un’infermiera, poi in una struttura privata, dove ho portato gli esami prescritti, quel cardiologo – racconta – mi ha fatto spogliare tenendo su gli slip. Dalla descrizione dei disturbi aveva ipotizzato un prolasso mitrale. E mi aveva detto che poteva derivare da circolazione, vene varicose, scoliosi o emorroidi, di cui ho chiarito che non soffrivo. Mi aveva prescritto anche alcuni esami tra cui l’ecodoppler».

Quindi una seconda visita, in uno studio privato:

 «Ancora un volta nuda, perché doveva verificare tutto di nuovo con gli esiti alla mano. Dopo l’elettrocardiogramma mi ha detto di girarmi e mettermi prona. C’era solo lui in ambulatorio. L’ho sentito armeggiare con qualcosa. Ero un pò in ansia – racconta la 31enne -, perché non vedevo nulla e non parlava, anzi faceva strani versi. Ero a disagio. Poi ha detto “eccomi”. Nemmeno il tempo di girarmi e mi ha abbassato gli slip e infilato qualcosa, un sondino credo, nel retto. Non l’ho visto».

E l’improbabile spiegazione del medico:

«Ho reagito, gli ho chiesto cosa stesse facendo e mi ha raccomandato di stare ferma, che potevo farmi male con gli attrezzi medici. A quel mi sono immobilizzata. Non sono una sprovveduta. Così dopo quella visita – aggiunge – mi sono informata con altri specialisti. Quella manovra non era corretta per una visita cardiologica. Ma lui mi ha detto che aveva fatto una cortesia verificare la presenza di prolasso ed emorroidi, perchè potevano essere interne».

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