Vado Ligure, stupro e tentato omicidio dopo festa a casa

Vado Ligure, stupro e tentato omicidio dopo festa a casa
Vado Ligure, stupro e tentato omicidio dopo festa a casa

SAVONA – Rientra a casa dopo aver acquistato alcune birre per una festicciola a base di alcol e appena aperta la porta vede la sua fidanzata che viene violentata dall’amico. Così prende un coltello e lo colpisce più volte. E’ successo in un appartamento di Vado Ligure, nel savonese. La donna è stata trasferita in ospedale per le cure del caso.

In ospedale, ma in stato di arresto per violenza sessuale aggravata, l’uomo che l’ha violentata, un operaio romeno di 33 anni con ferite alle braccia e al volto. Il fidanzato della vittima, ingegnere di 30 anni in una nota azienda meccanica, è invece stato arrestato per tentato omicidio.

Tutto inizia ieri sera, 6 febbraio, quando la coppia di italiani trovano per strada l’amico romeno e decidono di invitarlo a cena. Cena che, secondo il racconto di uno dei due protagonisti va per le lunghe e durante la quale scorre molto alcol. Dopo la cena la ‘festa’. Poi, poco dopo l’alba, l’ingegnere italiano esce per andare a comprare delle birre e, secondo il suo racconto, proprio durante la sua assenza il ragazzo romeno aggredisce la fidanzata e la violenta. L’ingegnere rientra e lo coglie sul fatto. Si precipita in cucina, prende un coltello e aggredisce il romeno provocandogli ferite da difesa.

Le urla richiamano i vicini e qualcuno avverte i carabinieri che arrivano in brevissimo tempo sul posto assieme a un’ambulanza. La donna viene portata al pronto soccorso per le visite e le cure del caso, e all’ospedale ci finisce, in stato d’arresto per violenza sessuale aggravata, anche l’operaio romeno che presenta ferite non gravi.

Viene ricoverato in osservazione, piantonato dai carabinieri e in un secondo momento portato in carcere. L’ingegnere italiano finisce in manette e, con l’accusa di tentato omicidio, trasferito nella casa circondariale di Genova Pontedecimo.

La vicenda però potrebbe non essere finita qui. I carabinieri, che hanno sequestrato l’arma utilizzata dall’ingegnere, cercheranno nelle prossime ore di capire qualcosa di più di quanto avvenuto nell’appartamento di Vado. Storia che, secondo quanto appreso, potrebbe essere molto più complessa di quanto raccontato dai protagonisti.

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