ROMA – Valentina Nappi, 23enne pornostar di Scafati, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una foto in cui è circondata da un gruppo di ragazzi neri. Con tanto di messaggio indirizzato a Matteo Salvini: “Te la dedico, la mia prima blowbang in black”. Un riferimento fin troppo chiaro alla battaglia anti-immigrazione portata aventi dal segretario della Lega.
Matteo Salvini qualche giorno dopo ha risposto alla provocazione, pubblicando anche lui un messaggio sempre su Fb: “Se l’opposizione alla Lega Nord è rappresentata dalla pornostar Valentina Nappi, che si fa ritrarre su Facebook circondata da uomini di colore preannunciando un’orgia nel nome della clandestinità, allora siamo nel giusto”.
“Quello dell’immigrazione – racconta Valentina Nappi al Mattino – è un falso problema. Le persone, quando sono in difficoltà, cercano di attribuire la responsabilità della loro condizione a qualcosa di esterno. Ci si crea un nemico. Per l’indebitata Germania pre-nazista, erano gli ebrei, ma anche gli zingari. Oggi sono “i tecnocrati”, “le banche”, “l’euro”, “gli immigrati”. Siamo ai livelli intellettuali di quelli che credono alla teoria del complotto del Nuovo ordine mondiale”.
Per la Nappi anche il rifiuto dello straniero in nome della difesa dell’identità nazionale è una giustificazione che non può essere accettata: “Oggi si parla tanto di “preservare le nostre tradizioni”, ma non ci si rende conto che esse sono nate perché, in passato, sull’identità ha prevalso la contaminazione, l’imbastardimento – sostiene -. Si pensi agli spaghetti al pomodoro: il pomodoro è americano, la pasta secca pare sia di origine araba. Se oggi qualcuno prende un piatto tipico regionale italiano e lo contamina con una preparazione cinese, fa qualcosa di analogo a quello che si fece per gli spaghetti al pomodoro. Ecco, razzismo è dire “qui siamo a Napoli e la pizza ‘alla cinese’ non la vogliamo!””.
Infine lancia, nuovamente, una frecciatina a Salvini: “Ho l’impressione che Salvini – come molti leghisti – dovrebbe studiare un po’ di logica e teoria dell’argomentazione. Perché in Italia il vero problema non è mica l’euro o l’invasione degli africani, il problema vero è l’ignoranza”.
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