Vicenza, stuprano ragazzo di 19 anni: 3 pakistani arrestati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Febbraio 2016 - 20:34 OLTRE 6 MESI FA
Vicenza, stuprano ragazzo di 19 anni: 3 pakistani arrestati

Vicenza, stuprano ragazzo di 19 anni: 3 pakistani arrestati

VICENZA – Hanno torturato, derubato e stuprato un ragazzo pakistano di 19 anni in una comunità di Vicenza dove erano ospitati dopo essere arrivati da Pakistan lo scorso dicembre. Queste le accuse nei confronti di Ullah Noman, 28 anni, Jamel Abas Cheema, 32, e Imran Ghulam Rasool, 33, tre uomini pakistani che erano ospiti della stessa comunità e divisi in vari alloggi.

I tre erano arrivati negli ultimi mesi in Italia e sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata da lesioni aggravate. Gli arresti sono scattati dopo che il giovane ha denunciato le angherie subite e filmate dai 3 con i loro cellulari, come emerso nelle indagini condotte dagli agenti della questura di Vicenza.

Tutto inizia nella comunità dove il giovane era arrivato ed era stato ospitato. Il ragazzo, analfabeta e incapace ad esprimersi in quanto conosce solo un dialetto locale pakistano, ha avuto il coraggio di denunciare le violenze sessuali subite, facendo così intervenire le forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito anche dalle immagini estratte da due dei cellulari degli arrestati, le violenze avvenivano di sera nella comunità di Vicenza, spesso dopo aver fatto ubriacare il giovane.

La vittima, oltre ad essere stato violentato, è stato anche ferito alle natiche con monete incandescenti che gli hanno provocato ustioni di secondo grado dichiarate guaribili in 30 giorni. Il terzetto era giunto a Vicenza nel mese di dicembre, dopo essere arrivato in Italia con un barcone, sbarcando a Caltanissetta, scrive Luca Pozzi sul Gazzettino:

“Erano stati destinati al capoluogo berico, vivendo per alcune settimane all’hotel Adele, primo centro di smistamento, per poi essere destinati in una delle comunità sparse nel territorio: quella in cui sono avvenute le violenze era abitata anche da afghani, nord e centroafricani. Al momento non risulterebbero altri violenze o soprusi ai danni di altre persone, anche se il terzetto era considerato da tutti i componenti della comunità come dei “piccoli boss”, arroganti e violenti”.