VIDEO YouTube: coppia lesbo non sarà risarcita per figlia nera

Le due mamme e la piccola Peyton

UNIONTOWN (PENNSYLVANIA) – Nell’agosto del 2012 Jennifer Cramblett dette alla luce una bellissima bambina nata grazie all’inseminazione artificiale. La sua compagna Amanda Zinkon e lei, non erano però a conoscenza che la loro figlia nascesse con la pelle nera a causa di un errore commesso dal laboratorio medico che aveva dato a Jennifer il seme di un uomo di colore e non di uno bianco.

E così la piccola Peyton è nata di razza mista. Jennifer e Amanda hanno fatto causa al laboratorio, chiedendo un forte risarcimento che dopo un lungo processo è stato rifiutato. Il giudice ha sentenziato infatti che la bambina è nata sanissima: nel contratto stipulato fra la coppia lesbica e il laboratorio, l’unica clausola che avrebbe comportato un risarcimento riguardava solo la possibilità che il neonato avesse malattie ereditarie.

Jennifer e Amanda vivevano ad Akron, città dell’Ohio con il 30 per cento della popolazione nera. Venendo tutte e due da famiglie bianche che, pur accettando l’unione omosessuale, a quanto pare non nascondono i loro pregiudizi razziali, si erano trasferite a vivere a Unionville nella vicina Pennsylvania dove risiedono tuttora. Qui la popolazione è bianca al 98 per cento. Per questa ragione, le due donne entrambe di 32 anni  hanno spiegato al giudice di non essere pronte ad avere un figlio “di una razza diversa”, aggiungendo inoltre di non sapere nulla della cultura afro-americana. Le due donne temono che la piccola sarà oggetto di discriminazione, essendo l’unica bambina non bianca nell’asilo in cui è stata iscritta Peyton.

Il laboratorio ha restituito alle due donne la metà del costo dell’inseminazione, ma si è rifiutato di pagare il cospicuo risarcimento chiesto dalle due donne per “lo stress e il dolore” sostenuto. Le due donne assicurano di essersi profondamente affezionate a Peyton ma non nascondono che sarà difficile spiegarle la situazione. La storia, intanto, è stata rilanciata da moltissimi siti anche non solo anglosassoni e sta facendo il giro del web.