Violenza sessuale: arrestato stupratore “seriale”, vittime abbordate sui treni

Violenza sessuale: arrestato stupratore "seriale", vittime abbordate sui treni
Foto d’archivio

BOLOGNA – Abbordava le sue vittime in treno o nelle stazioni, scegliendo giovani donne di cui riusciva a carpire la fiducia. Costantin Cristian Cunpasanu, 31enne di origine romena, senza fissa dimora in Italia e finora incensurato, è sospettato di essere uno stupratore “seriale” dalla polizia, che lo ha arrestato al termine di una indagine su due episodi di violenza sessuale avvenuti nel giro di un paio di settimane.

Il primo la notte del 10 dicembre scorso fra i binari della stazione di Bologna, il secondo la sera del 27 dicembre nello scalo di Ferrara. L’uomo, sulle cui tracce erano già gli investigatori della Polfer e della squadra Mobile di Bologna, è stato fermato il 2 gennaio a bordo di un Eurostar Foggia-Bologna, dove a tradirlo è stata una lite con un capotreno che lo ha trovato senza biglietto. E’ finito in carcere con un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal Pm Claudio Santangelo e firmata dal Gip di Bologna Domenico Panza. Il provvedimento, per violenza sessuale, lesioni personali e rapina, riguarda lo stupro di una giovane russa sui 25 anni, aggredita la sera del 10 dicembre nello scalo di Bologna, ma Cunpasanu è indagato anche per violenza sessuale e rapina ai danni di una ragazza di Ferrara, episodio avvenuto il 27 dicembre nello scalo ferroviario della città estense.

Con la prima vittima, avvicinata sul treno che la stava portando dal Friuli, dove abita, a Bologna dove doveva visitare un’amica, l’uomo ha scambiato qualche parola durante il viaggio, poi all’arrivo l’ha aiutata a portare i bagagli. Quando sono scesi, anzichè accompagnarla all’uscita l’ha condotta con una scusa in un’area isolata: prima l’ha tramortita con un pugno in faccia, che le ha fatto anche cadere un dente, poi l’ha spogliata e ha abusato di lei. Prima di abbandonarla tra i binari l’ha anche rapinata dei soldi e del cellulare, che ha poi utilizzato. Gli investigatori della Polfer, ricevuta dopo qualche ora la denuncia, hanno localizzato in Puglia l’apparecchio della vittima, rimasto acceso per qualche giorno e poi disattivato. Nel frattempo, anche grazie a un’attenta analisi dei filmati delle 400 telecamere della stazione, hanno tracciato un identikit del violentatore.

La svolta è arrivata il 27 dicembre, quando la giovane ferrarese ha denunciato di essere stata violentata da un uomo che l’aveva avvicinata in stazione, con la scusa di procurarle un po’ di droga. Dopo lo stupro, sarebbe stata costretta con la forza a seguirlo in treno fino a Bologna dove lei, in un bar nei pressi della stazione, ha chiesto aiuto e raccontato di essere stata aggredita. In quell’occasione Cunpasanu era stato identificato e denunciato a piede libero per violenza sessuale, ma si era difeso dicendo che si era trattato di un rapporto consensuale. Successive indagini hanno portato a collegarlo all’episodio del 10 dicembre. L’uomo, che si spostava continuamente in treno tra Veneto e Puglia, è stato nuovamente fermato dalla Polfer il 2 gennaio, mentre litigava con un controllore che lo aveva trovato senza biglietto.

Con sè aveva ancora i biglietti ferroviari utilizzati nei giorni ‘incriminati’ e anche copia della denuncia della Polfer ricevuta per il secondo episodio. Poche ore dopo, nel corso di un riconoscimento “all’americana”, è stato individuato dalla giovane russa come la persona che l’aveva violentata. Quest’uomo “carpiva la buona fede delle sue vittime”, ha spiegato il dirigente della Polfer dell’Emilia-Romagna, Maurizio Improta. Le indagini puntano ora a scoprire se il romeno abbia violentato o molestato altre donne, che potrebbero non avere avuto il coraggio di fare denuncia.

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