Aiuti ai Paesi poveri, Londra taglia 3 miliardi. Boris Johnson: non siamo un bancomat

Aiuti ai Paesi poveri? Il coronavirus offre l’occasione per tagliare i fondi.

Così si ripromette di agire il Governo di Boris Johnson. Con la giustificazione offerta dal covid-19, il budget britannico per gli aiuti ai paesi esteri potrebbe essere ridotto di 3 miliardi, dal livello attuale di 15 miliardi di sterline. E’ quanto ha riferito in una conversazione privata il ministro degli Esteri Dominic Raab e riportato dal Mail on Sunday.

Fonti del governo hanno attribuito alla pandemia la responsabilità dei tagli. Sottolineando che il budget per gli aiuti esteri è automaticamente collegato alle dimensioni dell’economia.

L’iniziativa è in un momento in cui alcuni big dei Tories sono irritati per l’annuncio a sorpresa di Boris Johnson.

 
Il PM sta accorpando il Department for International Development nel ministero degli Esteri, meglio noto come Foreign Office.

Aiuti o bancomat?

Johnson ha colto l’occasione dell’annuncio per affermare che “per lungo tempo gli aiuti esteri britannici sono stati considerati come un gigantesco bancomat. Che arrivava senza alcun riferimento agli interessi del Regno Unito”.

Raab avrebbe visto delle proiezioni che, a seguito della pandemia, indicano una contrazione del 20% nell’economia del Regno Unito.

La spesa per gli aiuti esteri è fissata allo 0,7% del reddito nazionale lordo (RNL) e attualmente ammonta a circa £ 15 miliardi all’anno.

Secondo quanto scrive il Daily Mail, il ministro degli Esteri avrebbe avvertito i deputati che in base alle attuali previsioni, sarebbe scesa a £ 12 miliardi.

Uno scossone che è stato accolto con delle proteste da parte dell’ex primo ministro Tory David Cameron e di Andrew Mitchell, ex ministro dello Sviluppo Internazionale.

Al Times, Mitchell ha riferito:”Ho ricevuto messaggi da tutto il mondo, persone incredule per questo gesto vandalico di autolesionismo”.

“Qualsiasi commento è di rammarico, e non di rabbia, per l’enorme danno che inciderà sulla nostra influenza nel mondo. E’ un passo indietro”.

Un portavoce del governo ha dichiarato:”In materia di cooperazione, il Regno Unito è impegnato a spendere lo 0,7% del RNL”.

“Il che significa che il bilancio degli aiuti esteri aumenta se nel Regno Unito l’economia cresce e diminuisce se c’è una contrazione”.

Gestione cookie