ATENE – “Alba Dorata è il braccio di un’organizzazione criminale con le caratteristiche di un’associazione per delinquere e con una struttura militare”. Ioannis Michelakis, ministro dell’Interno greco, punta il dito contro il partito neonazista votato da un poliziotto su due alle ultime elezioni in Grecia. Partito che, secondo i sondaggi, è la terza forza politica del Paese.
Dopo l’omicidio del rapper Pavlos Fyssas da parte di un membro di Alba Dorata, in un vertice a Roma il ministro Michelakis dichiara:
“«Alba dorata ha una struttura paramilitare di tremila uomini disposti a tutto. Inoltre è dotata di circa 50 falangi, con molti membri pronti a gettarsi negli scontri di piazza e altrettante squadre, di sei membri ciascuna, per compiere attacchi mirati sotto la guida di tre persone del partito»”.
Antonio Ferrari sul Corriere della Sera spiega che Alba Dorata e le sue squadre d’assalto non sono un fenomeno da sottovalutare:
“Nonostante le denunce di numerosi intellettuali, la politica greca aveva ridotto a fenomeno marginale le scorribande delle squadre d’assalto, che imitavano le «camicie brune» del nazionalsocialismo, ritenendolo al massimo la folcloristica appendice della protesta contro i sacrifici imposti dalla crisi”.
A confermare questa tesi anche i sondaggi, che vedono Alba Dorata come terzo partito in Grecia, partito che vrebbe il sostegno della polizia. L’omicidio di Fyssas infatti vede coinvolti i vertici della polizia, spiega Ferrari:
“Vengono i brividi a pensare che, seguendo le indagini sull’omicidio di Fyssas, vi sono state le dimissioni di due altissimi gradi della polizia, i generali Dikopoulos e Kaskanis. Durante un’operazione investigativa, a quanto pare, ad alcuni neonazisti è stato consentito di andarsene e di evitare l’ arresto. Tardivamente, si sta cercando di correre ai ripari. È pur vero che l’assassinio del rapper ha interrotto la crescita di Alba dorata, ma ora ci si chiede se il partito possa sedere in Parlamento e se non debba essere dichiarato fuorilegge, visto che alcuni parlamentari sarebbero in stretto contatto con le strutture paramilitari e violente”.
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