Attentato figlia di Dugin: anche in Russia si levano voci su una pista interna. Ilya Ponomarev, un ex membro della Duma russa che è stato espulso per attività anti-Cremlino, ha affermato che ci sarebbe la mano di un gruppo di partigiani russi dietro un’autobomba che ha ucciso Darya Dugina, la figlia di uno degli stretti alleati politici del presidente.
Attentato figlia di Dugin: anche in Russia si levano voci su una pista interna
Lo riferisce il Guardian. Anche Yuri Felshtinsky, storico e autore di “Blowing up Ukraine”, non crede alla pista ucraina. Felshtinsky, esplicitament, invita a guardare alle manovre dell’intelligence russa. Con lo scopo deliberato di accusare l’Ucraina di colpire obiettivi non militari, tattica peraltro perseguita dagli stessi servizi della Federazione russa.
“Partigiani russi anti Putin dietro l’attentato”
Il dissidente, parlando da Kiev dove risiede, ha sostenuto che l’attentato sia stata opera “dell’esercito repubblicano nazionale (NRA)”.
“Ieri sera si è verificato un evento importante vicino a Mosca. Questo attacco apre una nuova pagina nella resistenza russa al Putinismo. Nuova, ma non l’ultima”, ha affermato l’ex parlamentare, che durante un programma televisivo ha letto quello che ha affermato essere un manifesto del gruppo partigiano in questione.