Cooperazione nei Balcani, firmata dichiarazione comune a Sarajevo

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I presidenti della Serbia, Boris Tadic, della Croazia Ivo Josipovic, del Montenegro Filip Vujanovic e Haris Silajdzic, attuale presidente di turno della presidenza tripartita bosniaca, hanno firmato a Sarajevo una dichiarazione comune nella quale ribadiscono la necessità di continuare il dialogo e la collaborazione regionale per costruire la fiducia reciproca, e confermano che l’adesione alla Ue è l’obiettivo strategico comune dei paesi dei Balcani occidentali.

Sarebbe un enorme, irreparabile errore – ha detto Tadic – fermare l’allargamento dell’Ue a causa della crisi economica, e una tale decisione avrebbe gravissime conseguenze per i Balcani occidentali, i cui cittadini non dovrebbero pagare per una crisi nata fuori dall’Europa. La Croazia, che è molto più avanti sulla strada dell’integrazione europea rispetto agli altri paesi balcanici e che spera di aderire all’Ue nel 2012, sosterrà fortemente l’avvicinamento dei paesi vicini, ha detto Josipovic.

A pochi giorni dalla conferenza Ue-Balcani in programma mercoledì sempre a Sarajevo, i quattro presidenti si sono riuniti nella città bosniaca nell’ambito della 21/ma sessione della ‘Iniziativa Igman’, la rete di oltre 140 organizzazioni non governative dei quattro paesi balcanici, firmatari dell’accordo di pace di Dayton.

Tale Iniziativa è stata fondata dieci anni fa con l’obiettivo di accelerare la riconciliazione e la normalizzazione dei rapporti tra Bosnia, Croazia, Serbia e Montenegro dopo le guerre degli anni ’90. I quattro paesi devono unire i prori sforzi, ha detto dal canto suo il bosniaco Silajdzic per il quale la prospettiva dell’integrazione in Europa è come “un dono del cielo” per realizzare un contesto più vasto in cui i confini uniranno invece di separare. Per contribuire alla riconciliazione, la Serbia continuerà nei suoi sforzi per catturare Ratko Mladic e Goran Hadzic, gli ultimi due fuggitivi ricercati dalla giustizia internazionale per crimini di guerra, ha detto il presidente serbo Tadic, il quale ha annunciato che l’11 luglio prossimo interverrà alla commemorazione di Srebrenica, nel 15/mo anniversario del massacro di oltre ottomila musulmani da parte delle truppe serbe.

Continuando la visita in Bosnia, domani il presidente croato Josipovic renderà omaggio alle vittime di varie etnie in tre località: a Sijekovac, dove durante la guerra in Bosnia (1992-95) i paramilitari croati hanno ucciso una ventina di civili serbi, a Bresevo dove i serbi hanno ucciso 60 croati, e a Kozarac, 50 chilometri a est di Banja Luka per rendere omaggio, insieme al premier serbo-bosniaco Milorad Dodik, ai 5.000 civili musulmani uccisi dalla forze serbe.

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