Barcellona, stop alla corrida: le ragioni degli abolizionisti

Pubblicato il 16 Dicembre 2009 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

La “Piattaforma Prou!” è nata nel 2007 come raggruppamento di varie associazioni animaliste con il fine di presentare un iniziativa di legge popolare (Ilp) a favore dell’abolizione della corrida. Nel dicembre 2008 Prou ha presentato 180 mila firme a favore dell’abolizione al parlamento catalano che ora deve decidere se accettarla e trasformarla in proposta di legge.

Un suo portavoce, Leonardo Anselmi, ha spiegato all Ansa che «è urgente che che i maltrattamenti smettano di essere un simbolo della Spagna». «L’abolizione della corrida» ritiene Prou, «potrebbe aiutare a cambiare le leggi di protezione degli animali che in Spagna sono molto più arretrate di quelle degli altri paesi europei perché la lobby taurina ostacola qualsiasi cambiamento».

Per Prou, all’abolizione della corrida sarebbe favorevole l’80% circa dei catalani: il governo regionale di Barcellona ha già proibito l’esposizione di animali nelle vetrine e 25 municipi hanno vietato i circhi con animali. Nel 2003 il parlamento catalano ha già legiferato contro la corrida, proibendo la costruzione di nuove “plaza de toro”  fisse o portatili.

Per Anselmi, la battaglia contro la corrida e fondamentale anche per impedire la cattiva educazione: «In un circo o in uno zoo i maltrattamenti non si vedono, ma in una corrida il toro muore trafitto da una spada» dettaglia l’animalista, che denuncia come in Spagna vengano sacrificati circa 60 mila bovini all’anno in spettacoli taurini dentro e fuori le plazas de toros.