Barroso boccia la Toscana: “Sei anni per i permessi a Ikea”. Rossi: “Si corregga”

Pubblicato il 31 Gennaio 2012 - 12:20 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – Il presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Barroso, ha provocato un ''enorme danno di immagine'' alla Toscana citando il caso dell'insediamento Ikea nella Regione come esempio negativo circa le tempistiche con cui vengono rilasciati i permessi per i nuovi insediamenti produttivi: le cose non stanno come dice lui e adeso ci ''aspettiamo che corregga'' la sua posizione. Lo ha detto oggi a Bruxelles lo stesso presidente della Regione, Enrico Rossi.

Ieri, parlando ai leader dei 27 della necessita' aumentare la potenzialita' del mercato unico, Barroso ha citato in negativo il caso della Toscane, dove il gruppo svedese Ikea – ha detto – e' stato costretto ad attendere sei anni per avere il permesso per aprire un nuovo punto vendita, quando in Cina servono solo otto mesi.

In realta', ha spiegato oggi Rossi all'ANSA, le cose non stanno affatto cosi' e ha aggiunto: ''Sarebbe interessante se correggesse e ancor piu' interessante se, nell'ambito delle sue relazioni, ci volesse mettere alla prova con qualche investitore che viene a investire in Toscana''.

''C'e' stato un enorme danno di immagine perche' appunto, condividendo quello che dice Barroso che e' importante attrarre investimenti, la Regione Toscana si e' data strutture, modalita' e leggi che consentono (di realizzare un insediamento produttivo) in un anno, quando si rispettano le regole volute dalla Bolkestein, volute dal decreto di liberalizzazione del ministro Monti, e quindi le regole urbanistiche, ambientali e di tutela della salute…''.

Il progetto originario della Ikea, invece, ha sottolineato Rossi, prevedeva licenze non solo per il suo insediamento ma anche per un centro commerciale, i cui volumi sarebbero stati in netto contrasto con le previsioni urbanistiche e con la qualita' ambientale dell'area.