Boris Johnson ringrazi Luigi Camporota, il medico calabrese che lo ha salvato dal Covid

Lui si crede simpatico e spiritoso, libero ed estroverso ma, come lo ha fulminato il nostro Mattarella, è solo poco serio. Tutto qua, non il massimo per un premier.

Poco serio e irriconoscente. Boris Johnson dovrebbe infatti ringraziare il medico calabrese che ha contribuito a salvargli la pelle quando s’è beccato il Covid, lui che nemmeno ci credeva.

Boris Johnson fu curato da Luigi Camporota da Catanzaro

Dovrebbe ringraziare la sua buona stella e Luigi Camporota da Catanzaro, lo pneumologo che lo ha curato al St. Thomas di Londra quando i vecchi inglesi morivano come mosche in anonimi ospizi.

Invece di giustificare i troppi casi, le troppe morti, il contagio fuori di controllo del Paese da lui governato, offendendo gli italiani. Cui ha dato praticamente dei servi.

Cioè gli italiani obbedirebbero come automi a ogni misura imposta dal governo, non come i britannici, unici cultori della libertà. 

Che poi sarebbe un bel colpo agli stereotipi sugli italiani inaffidabili, improvvisamente docili e rispettosi della legge.

Boris Johnson, era facile intuirlo, è un bluff di successo che per nascondere il fallimento nel contrasto alla pandemia, si sta addirittura rimangiando la parola con l’Europa sugli accordi per la Brexit.

Camporota, secondo il Times un’autorità nelle malattie respiratorie

Prenda esempio da Luigi Camporota, italiano europeo e britannico, lui sì che non è un bluff. Nel suo campo è un’autorità indiscussa. Secondo il Times, giornale serio, “un’eccellenza nel campo della terapia intensiva e della cura delle malattie respiratorie”.

Una persona seria. Dopo aver terminato gli studi nel 1995 a Reggio Calabria ha successivamente ottenuto un dottorato presso l’università di Southampton. 

Mentre Johnson si ubriacava a Eton, tra feste e goliardate insieme alla cricca super elitaria che ha sfornato statisti alla David Cameron, uno che ha proposto il referendum sulla Brexit convinto di strappare la rielezione sicura scommettendo sul no. 

S’è visto come è andata a finire. Un po’ come Boris, cinico e superficiale sul coronavirus, che pur di non fare niente in proposito ha inseguito un’illusoria immunità di gregge.

Finché, povera pecorella smarrita e infetta, s’è dovuto affidare anima e corpo a Luigi Camporota per non restarci secco. (fonte Corriere della Sera)

 

 

 

 

 

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