ROMA – Il 31 gennaio la Gran Bretagna dirà addio alla Ue. Cosa cambierà? Sarà ovviamente più difficile lavorare a Londra e per visitarla come turisti servirà il visto, un po’ come già accade per altri Paesi fuori dall’Ue. Con la vittoria di Boris Johnson infatti si apre una nuova fase per la Gran Bretagna, caratterizzata appunto dalla Brexit. Johnson con la vittoria schiacciante cercherà infatti di fare approvare a al Parlamento inglese i termini di uscita dall’Ue che ha già concordato con Bruxelles. I tempi saranno quindi molto accelerati.
Cosa cambia per gli stranieri che lavorano in Gran Bretagna.
Con la Brexit avrà fine il regime di libera circolazione con l’Europa e Londra metterà in atto una politica sull’immigrazione che privilegia i lavoratori qualificati rispetto a quelli non qualificati: questi ultimi (baristi, camerieri, parrucchieri etc…) dovranno avere già un contratto di lavoro prima di partire per la Gran Bretagna e potranno fermarsi solo per breve tempo (forse un anno al massimo), senza poter maturare il diritto alla residenza. Invece il personale come medici o docenti potrà ottenere visti di lavoro più lunghi e acquisire la residenza permanente. Quindi bisogna distinguere i due casi, a seconda del lavoro che si sta svolgendo in Gran Bretagna.
Il 31 gennaio 2020 scatterà il periodo di transizione concordato con l’Unione Europea e, fino al 31 dicembre 2020, tutto resterà invariato – compreso il principio di libera circolazione delle persone, dei beni, dei capitali e dei servizi. Questa finestra di 365 giorni però, sarà utile per i cittadini Ue che vivono oltre Manica da più di 5 anni per chiedere il permesso di residenza permanente. Vale a dire il cosiddetto “settled status” che permetterebbe di restare a oltranza nel Regno Unito. Mentre, chi risiede nel Paese da meno di 5 anni potrà fare richiesta per il “pre-settled status” che sarà valido fino alla scadenza del lustro ma concede meno sicurezza.
Anche i turisti dovranno munirsi di passaporto e visto elettronico prima di poter entrare in Gran Bretagna. Non basterà più solo la carte di identità come è stato finora. (Fonte Agi).