Brexit, Londra vuole apartheid economico per i cittadini europei

Brexit, Londra vuole apartheid economico per i cittadini europei
Brexit, Londra vuole apartheid economico per i cittadini europei (nella foto Ansa, Theresa May)

ROMA – Brexit, Londra vuole apartheid economico per i cittadini europei. Il piano-progetto riservato e segreto fino a ieri (non certo per pudore) del governo britannico è quello autarchico di scoraggiare gli europei dal venire a lavorare in Gran Bretagna. E, se proprio vengono, tenerli appesi a un filo e in condizioni di minorità rispetto ai lavoratori britannici. Apartheid economico appunto per spagnoli, italiani, polacchi, portoghesi, francesi e altri d’Europa che volessero andare a lavorare in Gran Bretagna o che vi lavorano e volessero restarci.

Ecco il piano, dal suo primo passo: un europeo che voglia entrare in Gran Bretagna dovrà esibire il passaporto e non più altro documento qualsiasi. Così capisce subito che aria tira oltre Manica.

Passaporto chiama, esige concetto e pratica di visto. Ci saranno ovviamente quelli turistici, quasi automatici. Tre mesi di validità come in Usa?

E poi ci saranno quelli concessi dalla Gran Bretagna come visti di lavoro, che autorizzano a stare e lavorare in Gran Bretagna. Per gli europei il visto di lavoro varrà due anni. Non di più. Due anni, in modo che il lavoratore europeo non si abitui, non senta la sua posizione e permanenza come stabili. Insomma in modo che non si sogni di poter diventare pari a un britannico in terra britannica. Due anni per baristi, camerieri, lavoratori manuali in genere, insomma il “basso” dell’immigrazione di cui la Gran Bretagna della Brexit vuole disfarsi o almeno ridurre la presenza considerata un fastidio.

Se invece l’europeo in Gran Bretagna potesse aspirare al rango riconosciuto di lavoratore qualificato, allora apposita commissione potrebbe concedergli visto di lavoro per tre o addirittura cinque anni. Ma solo in pochi e qualificati casi, insomma Gran Bretagna sul mercato del lavoro guarderà in bocca i “cavalli” e darà stalla lunga solo ai migliori.

Ma anche i migliori degli europei non si illudano troppo, esplicita è la raccomandazione governativa alle aziende britanniche: assumete britannici. Gli stranieri dopo, e solo se non potete proprio farne a meno.

Stranieri, anche regolarmente residenti, a cui sarà reso in Gran Bretagna difficile far venire parenti con il meccanismo del ricongiungimento familiari. Parenti saranno per il governo di Londra, parenti che possono entrare e ricongiungersi solo la moglie, il marito e i figli. Stop, basta. E comunque nessuno straniero lavoratore e residente in Gran Bretagna potrà far venire in Gran Bretagna appunto né mogli né figli se non dimostra di guadagnare almeno 18.500 sterline l’anno. Parenti di poveri Londra non ne vuole. Non gradisce in casa parenti di stranieri la Brexit ma, se proprio, che siano parenti di gente che guadagna.

Apartheid economica, come volevasi dimostrare. Apartheid nel piano-progetto Brexit stilato dal governo May. Apartheid economica anti stranieri. Qualcuno, più d’uno dalle parti nostre, sarà d’accordo su apartheid almeno economico anti stranieri. E qualcuno, più d’uno, dalle parti nostre ne ha fatto una bandiera e un secchiellone acchiappa voti. Solo che stavolta gli stranieri siamo noi, contenti?

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