Brexit perde la rivincita: May fallisce elezioni e perde maggioranza Brexit perde la rivincita: May fallisce elezioni e perde maggioranza

Brexit perde la rivincita: May fallisce elezioni e perde maggioranza

Brexit perde la rivincita: May fallisce elezioni e perde maggioranza
Brexit perde la rivincita: May fallisce elezioni e perde maggioranza
epa06016264 British Labour Party leader Jeremy Corbyn leaves after voting in the British General election at a polling station in Islington, north London, Britain, 08 June 2017. British voters go to the polls to cast their ballot to elect a total of 650 Westminster Members of Parlament to form the next British Governement. EPA/ANDY RAIN

ROMA – Brexit perde la rivincita: c’è anche se non soprattutto questo nella missione elezioni fallita da Theresa May. Il primo ministro conservatore, la May appunto, aveva voluto d’improvviso elezioni anticipate e sciolto il Parlamento dicendo chiaramente all’elettorato che votare e votare per i Conservatori serviva a rendere più forte e più “hard” la Brexit. May chiedeva un voto per la Brexit, un voto per avere un “bastone” di volontà popolare contro la Ue. Quel voto non l’ha avuto.

I Conservatori che avevano 331 seggi, appena sei di maggioranza sul totale di 650, contavano di arrivare almeno oltre quota 350 per non dover negoziare nulla con nessuno in Parlamento. Avevano 331 seggi, dopo i risultati ne avranno di meno. L’elettorato britannico non li ha premiati, al contrario li ha puniti togliendo loro la maggioranza che avevano. Conteggio ancora in corso, si fermeranno tra 312 e 319 seggi.

Una sconfitta pesante per la May che rischia di doversi dimettere. Una sconfitta personale della May che ha condotto una incerta e ambigua campagna elettorale. Ma non certo solo dalla campagna elettorale viene la sconfitta. Comincia la sconfitta con May che inventa elezioni anticipate dopo aver detto più volte al paese che non servivano e non ci sarebbero state. Primo gap di affidabilità.

Si costruisce la sconfitta probabilmente proprio intorno alla motivazione che la May assegna al voto anticipato: ribadire, anzi rendere ancora più dura e se necessario “cattiva” la Brexit. Qui buona parte dell’elettorato britannico non la segue e si stacca, in Gran Bretagna spira qualcosa che, se non è pentimento per la Brexit, è di certo poca o nulla voglia di incattivire in materia. La “hard Brexit” preoccupa più che attrarre e questo May non lo comprende.

Perciò fallisce la sua missione elezioni e porta la Gran Bretagna in una situazione di sostanziale ingovernabilità. I Conservatori non hanno la maggioranza e non hanno possibili alleati in Parlamento. I Laburisti di Corbyn hanno preso dal voto una grande cura ricostituente ma sono lontanissimi dalla maggioranza necessaria per un governo, neanche se si sommassero (e non si sommeranno) i seggi dei Liberal democratici e quelli degli Scozzesi con i loro.

Il Labour di Corbyn non ha vinto le elezioni britanniche, anche se ha avuto più voti di quanto nessuno potesse prevedere solo due mesi fa. E’ la May, sono i Conservatori che le hanno perse cercando un bis della Brexit che l’elettorato ha bocciato.

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