Brogli elettorali e vittoria comunista: in Moldavia continuano gli scontri

Sono 193 le persone arrestate in Moldavia, dopo gli scontri con la polizia, causati dalla vittoria comunista alle elezioni e dai possibili brogli elettorali. Gli arrestati sono accusati di saccheggio ed azioni violente, tra loro molti minorenni.

Ieri una folla di almeno 20mila persone, soprattutto studenti, ha assaltato il parlamento e la vicina residenza presidenziale mettendo la polizia in fuga. Mobili e oggetti sono stati buttati giù dalle finestre e dati alle fiamme. Una giovane donna è morta, intossicata dal fumo secondo la polizia.

Lo scontro sta assumendo proporzioni internazionali, infatti il presidente moldavo Vladimir Voronin, accusa la Romania di essere coinvolta negli scontri, dichiarando inoltre “persona non grata”, l’ambasciatore rumeno in Moldavia.

Per quanto riguarda le elezioni, i colloqui tra governo ed opposizione, si sono interrotti dopo che Voronin, leader del partito comunista, ha rifiutato di dimettersi o di ripetere le elezioni. I rappresentanti del presidente hanno sottolineato che i risultati ufficiali non sono stati ancora diffusi e che gli osservatori internazionali hanno stabilito che le elezioni si sono svolte in modo regolare.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie