Brown si difende: “Non maltratto il mio staff”

Il premier britannico Gordon Brown si difende dall’accusa di aver maltrattato, verbalmente e fisicamente, i membri del suo staff, come scritto invece in un nuovo libro del giornalista dell’Observer Andrew Rawnsley.

In una intervista in esclusiva all’Independent, Brown afferma: «È semplicemente falso che io abbia mai colpito qualcuno in vita mia. Posso aver fatto uno o due buoni placcaggi giocando a rugby, ma quanto sostenuto in questo “racconto dall’interno” è semplicemente ridicolo». Brown nell’intervista si lamenta in particolare di come viene dipinto da quelli che lui definisce media “ostili”.

Secondo il premier è in atto una campagna per screditarlo a poche settimane dalle elezioni politiche, in un momento in cui, stando all’ultimo sondaggio pubblicato dal Sunday Times, il Partito laburista sta riducendo lo svantaggio nei confronti dei Conservatori, che restano comunque favoriti. Se si votasse oggi, i Tories otterrebbero il 39% contro il 33% dei laburisti.

In difesa di Brown si è schierato anche Peter Mandelson, esponente di punta del Partito laburista e attuale ministro dell’Industria, che ha garantito che il premier esige molto dalle persone e da se stesso, ma “non è prepotente”. Ma oggi però l’Observer insiste e pubblica altre anticipazioni del libro di Rawnsley, “The End of the Party”, secondo cui Brown, in particolare dopo la debacle della cancellazione delle elezioni, nel 2007, sarebbe diventato sempre più paranoico e aggressivo nei confronti del suo staff, a tutti i livelli.

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