Condominio Europa, la riunione dei mille mld. L’inquilino Italia vuole lo sconto

Condominio Europa: la riunione dei 1000 miliardi. Italia responsabile ma a caccia di sconti

ROMA – Condominio Europa: il 22 novembre è convocata la riunione per decidere l’entità del bilancio comunitario dal 2014 al 2020. “Siamo –  afferma il ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero – fra coloro che hanno il maggior numero di “millesimi” nel sistema di voto ponderato in Consiglio e anche in termini di contributo al bilancio Ue”. L’inquilino Italia pesa, dunque, ma la sua posizione costa in termini di trasferimenti alla Ue. Il solitamente cauto ministro annuncia battaglia alla riunione di condominio, l’Italia punterà i piedi, cercherà uno sconto. Fino al punto di mettere il veto sulle deliberazioni finali, “se l’accordo sul bilancio 2014-2020 non fosse equo per i nostri cittadini e fosse gravoso per il nostro Paese”.

Tra risorse versate e fondi ricevuti adesso il più europeista (almeno a livello istituzionale) degli inquilini, l’Italia, è in debito. L’amministratore Van Rompuy queste cose le sa, ma ha paura che dando ragione all’Italia finirebbe per scoperchiare il vaso di Pandora delle recriminazioni di ogni scala e pianerottolo. Il budget complessivo è di 1000 miliardi, ma la bozza di compromesso finora ci danneggia con tagli per 10 miliardi sulle entrate e di fondi strutturali e aiuti all’agricoltura, “e nessun alleggerimento su quello delle uscite (sui 5-6 miliardi annui), in particolare sul pesante contributo al rimborso britannico, circa 1 miliardo” (Adriana Cerretelli sul Sole 24 Ore).

Già, il miliardo di sconto alla Gran Bretagna. E’ dall’epoca Thatcher, dal 1984, che la Gran Bretagna beneficia dello sconto perché non usufruisce dei rimborsi agricoli (un po’ come quegli inquilini che non usano i termosifoni). Ma l’attuale premier Cameron è il capofila della fazione dei ricchi e spietati (si fa per dire) che vogliono pagare meno e basta, che gli altri si arrangino. Inglesi e svedesi non sono toccati per nulla dagli appelli alla solidarietà, a un bilancio equo e diretto ad aiutare i Paesi prostrati dalla recessione ecc…

Dall’altro lato, l’Italia potrebbe creare un fronte comune con la Francia (appena declassata dalle agenzie di rating), appunto chiedendo come minimo uno sconto alla britannica. In mezzo Van Rompuy, tra le richieste della Commissione e l’altolà del fronte del Nord. Adesso i mille miliardi rappresentano l’1% del Pil, la Commissione lo vuole portare all’1,1% mentre da Londra vogliono una sforbiciata di 200 milioni. “Un bilancio all’1,01% del Pil con un taglio di circa 80 miliardi, che però sta scontentando tutti perché significa perdite pesanti ai fondi per agricoltura e coesione sociale. L’Italia perderebbe 4,5 miliardi nell’agricoltura e secondo alcune stime altrettanti o qualcosa di più nella coesione sociale, anche se non ci sono conferme” dice il Sole 24 Ore. E’ sensato tagliare ancora, in un momento di crisi del genere e rinunciare a un altro “ammortizzatore” come quello europeo? Ai cittadini italiani e europei è concesso solo ritirare la delega ai propri governi: gli inquilini del nord la ritireranno se verranno alzate le rate condominiali, quelli del sud anche ma per il motivo opposto.

 

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