Coronavirus, telefonata Conte-Von der Leyen: "100 mld Ue per contrastare disoccupazione" Coronavirus, telefonata Conte-Von der Leyen: "100 mld Ue per contrastare disoccupazione"

Coronavirus, telefonata Conte-Von der Leyen: “100 mld Ue per contrastare disoccupazione”

ROMA – Cento miliardi dalla Ue per contrastare la disoccupazione durante l’emergenza coronavirus. E’ quanto promesso dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen in un colloquio telefonico col presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

A darne notizia su Facebook è lo stesso premier precisando che nel corso della telefonata “la presidente von der Leyen ha tenuto ad anticiparmi, in particolare, le due iniziative che verranno sottoposte domani all’approvazione della Commissione nella sua seduta collegiale, e che io auspico siano ricomprese in una più ampia strategia europea (European Recovery and Reinvestment Plan), da completare nei prossimi giorni, per fronteggiare la grave emergenza che stiamo tutti affrontando”.

Si tratta di “uno strumento da 100 miliardi per sostenere le misure nazionali dirette a contrastare la disoccupazione e ad alimentare la cassa integrazione” e della possibilità di “consentire all’Italia e agli altri Stati di usare i fondi strutturali europei non ancora spesi con la più ampia flessibilità: senza più i vincoli di cofinanziamento nazionale o di particolari destinazioni funzionali o territoriali”.

“Questo è – osserva il presidente del Consiglio – senz’altro un passo significativo in vista di un più ampio e complessivo intervento che dovrà – a nostro avviso – dare il senso di una forte, coesa e credibile risposta europea a questa sfida epocale”. 

Che cos’è Sure e come funziona

SURE (sicuro) è uno strumento contro la disoccupazione garantito da tutti gli Stati membri, per contribuire a salvaguardare l’occupazione in Paesi come Italia e Spagna, tra i più colpiti dal coronavirus. Significa lavoro di breve durata sostenuto dallo Stato.

“Abbiamo appreso gli insegnamenti dalla crisi finanziaria del 2008 – ha detto Von der Leyen –  Gli Stati membri che disponevano di questo strumento hanno aiutato milioni di persone a rimanere nel loro posto di lavoro e le aziende a superare la crisi finanziaria con i propri dipendenti”.

In passato “ha mitigato gli effetti della recessione, ha mantenuto le persone al lavoro e ha permesso alle aziende di tornare sui mercati con rinnovato vigore. L’idea è semplice – spiega – se non ci sono ordini, le aziende non dovrebbero licenziare i propri lavoratori. Nel tempo libero, ai lavoratori potranno essere insegnate, ad esempio, nuove competenze che andranno anche a beneficio dell’azienda. Così le persone possono continuare a pagare gli affitti e comprare ciò di cui hanno bisogno”.

“Questo ha un impatto positivo anche sull’economia. Potranno tornare al lavoro non appena il blocco sarà terminato, quando la domanda riprenderà e così gli ordini. E’ fondamentale per riavviare velocemente il motore economico europeo”.

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