Crisi Grecia: Papandreou chiude su elezioni anticipate

ATENE, 18 LUG – Per una volta ancora il premier greco Giorgio Papandreou ha voluto togliere di mezzo qualsiasi scenario riguardante eventuali elezioni anticipate. ''Il Paese – ha detto Papandreou in un'intervista all'autorevole quotidiano Kathimerini – conduce una battaglia difficile e coloro che parlano di elezioni, in questo periodo, si comportano da irresponsabili volendo creare sviluppi pericolosi per la Grecia''. E torna anche ad accusare Antonis Samaras, il leader di Nea Dimocratia, ''che si permette di fare politica in modo irresponsabile, perche' noi abbiamo agito responsabilmente''.

Riferendosi poi al problema del debito della Grecia, Papandreou afferma che ''il governo sta lottando per trovare soluzioni che porteranno verso il miglioramento e non verso il peggioramento della situazione reale della nostra economia e del peso sopportato dei cittadini. Noi, come Paese, abbiamo fatto sforzi senza precedenti e abbiamo preso decisioni anche molto difficili. Ora tocca all'Europa prendere le sue decisioni. Da un anno e mezzo sto dicendo ai nostri partner europei che dobbiamo prendere decisioni coraggiose, non soltanto per il futuro della Grecia ma di tutta l'Europa. E' arrivata per l' Europa l'ora di svegliarsi''.

Riguardo ai referendum, dei quali ha parlato piu' volte, Papandreou ha dichiarato che ''l'obiettivo dei referendum non e' quello di calmare (il movimento degli indignati), ma di portare i cittadini verso nuove conquiste democratiche. Personalmente – ha aggiunto – non ho alcun problema con il confronto delle posizioni, nemmeno se si tratta di un confronto intenso. Non accetto pero' l'attacco alle istituzioni. La violenza porta solo violenza''.

Sul fronte della corruzione e dell'illegalita' in alcuni settori della societa' greca, come le forniture statali, il calcio, o in una parte dei mass media, Papandreou ha detto che ''il governo sta facendo un grande sforzo per sradicare il fenomeno dell'impunita' che offende la nostra societa', partendo dal sistema politico stesso e dagli alti incarichi pubblici. Stiamo facendo quello che si doveva fare da anni''.

Gestione cookie