Con i voti della sola maggioranza di governo, il parlamento greco ha approvato l’insieme del disegno di legge sulla riforma delle pensioni. I sindacati hanno guià annunciato battaglia e hanno convocato un nuovo sciopero generale, il sesto dall’inizio della crisi. Una protesta che paralizzerà trasporti aerei, terrestri e marittimi in piena stagione turistica e fermerà ospedali, uffici pubblici, dogane, banche, tribunali e commercio.
Il testo, che sarà votato domani di nuovo articolo per articolo, prevede il congelamento delle pensioni e l’elevazione dell’età pensionabile per tutti a 65 anni e 40 di contributi.
Il ddl è stato approvato con 159 suffragi su 298 votanti, cioè i 157 del Pasok più due indipendenti, fra cui l’ex ministro degli esteri del governo di centrodestra Dora Bakoyannis.
Contro la riforma 137 deputati di tutta l’opposizione. Prima del voto il premier George Papandreou aveva affermato che era in gioco «non il governo del Pasok ma il futuro delle nuove generazioni» e che la dolorosa riforma è necessaria nel quadro del piano di risanamento volto ad evitare la bancarotta e garantire la futura ripresa economica.
E da Bruxelles è giunto il voto positivo dell’Europa sull’attuazione del piano che deve consentire di ridurre il deficit di bilancio dal 13,7% del Pil all’8,1% entro quest’anno e sotto il 3% nel 2012.