Crisi, l’Ue scuote Berlusconi: “Misure entro mercoledì”

BRUXELLES, 23 OTT – ''Nella mia vita non sono mai stato bocciato''. Silvio Berlusconi arriva ostentando sicurezza prima di incontrare i vertici dell'Unione Europea (Herman Van Rompuy e Jose' Barroso) e poi la 'coppia' Angela Merkel e Nicolas Sarkozy nelle due riunioni che precedono il Consiglio Ue.

La strada per il capo del governo e' pero' tutta in salita perche', al di la' delle dichiarazioni ufficiali, il Cavaliere sa bene che gli annunci sulle misure che il governo intende adottare per rilanciare la crescita difficilmente supereranno lo scetticismo dei partner europei ed in particolare di Francia e Germania.

Il pacchetto di proposte al momento e' composto solo una serie di ipotesi ancora tutte da vagliare con gli alleati, in primis con Giulio Tremonti. Che le riunioni 'ristrette' con i vertici europei prima e con Parigi e Berlino subito dopo siano andate non come il Cavaliere avrebbe sperato, lo si intuisce dalle indiscrezioni che iniziano a circolare tra le delegazioni straniere. Un tam-tam che si diffonde velocemente tant'e' che tra i diplomatici si descrive un premier uscito dalla riunioni teso e scuro in volto e di un 'caso Berlusconi', argomento principale del Summit Ue.

Il presidente del Consiglio si trincera per il resto del giorno dietro il silenzio ma, a mettere l'Italia sul banco degli imputati ci pensano in due conferenze stampa svolte in contemporanea, il presidente dell'Unione Van Rompuy e, a pochi metri di distanza, la cancelliera tedesca ed il presidente francese.

I toni sono ultimativi. Entro mercoledi', giorno in cui si terra' il nuovo Consiglio europeo e la riunione dell'eurogruppo, Berlusconi dovra' presentare in modo dettagliato le misure che il governo intende adottare per abbattere il debito e rilanciare la crescita. Parole che suonano come l'ultima chance che Bruxelles sembra concedere al capo del governo. Ma, al di la' delle richieste, a fare notizia e' l'atteggiamento della Merkel e di Sarkozy. I due leader, nel rispondere ad una domanda sulle rassicurazioni fornite dal premier, incrociano lo sguardo e si lasciano andare ad un sorriso che lascia poco all'immaginazione.

Un atteggiamento, quello di Angela e Nicolas, che spiazza la delegazione italiana a partire proprio dal capo del governo. Nessun commento ufficiale, ma e' difficile non ipotizzare la forte irritazione in privato del Cavaliere per un atteggiamento giudicato irrispettoso e fuori luogo. Nervi tesi anche per il richiamo fatto dal presidente francese ''senso di responsabilita''' indirizzato alla Grecia, ma contemporaneamente anche all'Italia.

L'istinto del capo del governo sarebbe quello di replicare a tono come fanno Pier Ferdinando Casini che, pur non difendendo l'esecutivo sottolinea come nessuno ''possa ridicolizzare l'Italia'' e Guido Crosetto ''faremo rimangiare il sarcasmo al marito di Carla Bruni''. Ma il tempo per mettere a punto dei provvedimenti da presentare mercoledi' non consente di alzare ulteriormente il livello della tensione.

L'ultimatum di Bruxelles potrebbe pero' essere giocato in chiave interna come arma da usare dallo stesso capo del governo per mettere a tacere i dissensi interni alla maggioranza. I piu' pessimisti nel Pdl pero' leggono nel diktat che arriva dall'Europa il rischio di un ulteriore indebolimento del premier alle prese con le fibrillazioni interne che rischiano di aumentare dopo oggi, gli attacchi di Confindustria e la richiesta di risposte certe che arriva anche da Giorgio Napolitano.

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